Volontariato

Tutti i dialoghi portano a Milano

Una raffica di forum e di incontri. Ma più che una sfida di Parole sarà la "sfida della contemplazione". Come spiega Mario Marazziti.

di Emanuela Citterio

Dal presidente del Senegal a Romano Prodi. Dal rabbino capo di Milano al consigliere del presidente degli Emirati Arabi Uniti. Una lista impressionante di nomi, per una rete altrettanto fitta di tavole rotonde, 34 per la precisione, in due giorni. È l?evento organizzato dalla Comunità di Sant?Egidio nella città di Milano in collaborazione con l?Arcidiocesi del capoluogo lombardo, dal 5 al 7 settembre. Per parlare di dialogo fra le religioni, ma anche di Iraq, di lotta all?Aids, di Europa Unita e di Africa. Vita: Perché un evento di così grandi proporzioni? Mario Marazziti: Nel 93 a mettere insieme uomini e religioni fu il cardinal Martini, in collaborazione con Sant?Egidio, sulla scia dell?incontro promosso dal Papa ad Assisi nel 1987. Lo spirito di Assisi ora ritorna a Milano. Un punto di partenza non casuale da cui lanciare una sfida, quella di un nuovo umanesimo. Vita: Vale a dire? Marazziti: La globalizzazione ha creato squilibri inaccettabili fra il Nord e il Sud del mondo. Ma anche spaesamento negli individui. Un disorientamento il cui rovescio della medaglia è l?esaltazione delle identità individuali e di gruppo come unica via per riaffermare un ordine. Manca un ?umanesimo del terzo millennio?, capace di coniugare la globalizzazione con la dimensione concreta della comunità civile. Serve una nuova cultura che aiuti a vivere nella globalizzazione resistendo alla tentazione di cadere nello scontro fra le civiltà. Abbiamo deciso di dare un segnale con un grande evento sotto il segno del dialogo, quando ormai molti teorizzano lo scontro come unica via per risolvere i problemi. Vita: Perché Milano? Marazziti: Perché è una grande capitale europea, culturalmente importante, nell?anno in cui l?Europa si è allargata a 25. È una città dalle contraddizioni acute, che vive lo straniero come minaccia al proprio benessere ma che è anche la sintesi di una grande praticità capace di farsi carità. Milano è anche una città dalle incredibili risorse spirituali. Dove esiste una Chiesa ambrosiana erede di una grande storia, che ha lanciato in questa città, con Martini e di nuovo con Tettamanzi, la ?sfida della contemplazione?. Vita: I diversi forum toccano problemi sociali e politici, dalla lotta all?Aids alla guerra in Iraq. Rispetto alle prime edizioni, centrate soprattutto sul dialogo interreligioso, non ritiene ci sia stato un cambiamento? Marazziti: La vera novità di Milano è un ampio coinvolgimento del mondo laico alla ricerca di un nuovo umanesimo. Un?anima, quella laica, che sarà rappresentata per esempio dall?intellettuale Zvetan Todorov, dall?ex presidente del Portogallo, da Cacciari per restare in Italia. Sono persone che si pongono le stesse domande, che lavorano per costruire un?alternativa alla lotta fra le civiltà. Anche in questo senso la scelta di Milano, con la sua anima laica, è indicativa. Tutto questo è indice di un percorso maturato dall?87 in poi. Assisi è stato un incontro fra rappresentanti di diverse religioni nel segno del dialogo. Gli incontri organizzati dalla Comunità partono da questo spirito. Ma non si è mai trattato di un dialogo interreligioso ingenuo, che ignora i problemi. È un dialogo che passa dai crocevia della storia.


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