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Tutti gli uomini del Cnt
Ecco i componenti del Consiglio nazionale di transizione
Libia: a chi il comando? In queste ore convulse è sempre più in prima linea il Consiglio nazionale di transizione di Bengasi, che sta avendo febbrili contatti con la comunità internazionale (oggi l’incontro con Sarkozy, domani quello con Berlusconi). Ma chi sono i componenti del Cnt?
Il presidente. Mustafa Mohammed Abul Jalil (1952) è stato fino dal 2007 a febbraio 2011 ministro della Giustizia di Gheddafi. Un ministro scomodo però: è stato lui, ad esempio, a rivelare le responsabilità di Tripoli nel contagio di oltre 400 bambini con il virus dell’Aids, per cui furono processate in Libia, condannate a morte e poi liberate, alcune infermiere bulgare. A febbraio 2011 ha detto di avere le prove che Gheddafi è dietro alla strage di Lockerbie (270 vittime, nel 1988). Abul Jalil è stato il primo componente del governo libico a lasciare la poltrona in segno di protesta contro «l’eccessivo uso della violenza ai danni di manifestanti disarmati». All’inizio della mobilitazione contro Gheddafi, il 17 febbraio, dopo aver assistito all’uccisione e all’arresto di manifestanti pacifici a Bengasi, ha assunto la guida del Cnt, battendosi sin da subito per ottenere l’appoggio della comunità internazionale. Due giorni fa ha annunciato da Bengasi: «L’era di Muammar Gheddafi è finita», ammettendo però che «il futuro non sarà rose e fiori».
Il capo del “governo” e responsabile degli Esteri del Cnt. È Mahmoud Jibril (anch’egli nato nel 1952) che domani incontrerà a Milano il presidente del Consiglio italiano, Berlusconi. Prima di abbandonare il Raìs, Jibril guidava il Consiglio nazionale per lo sviluppo economico e il Consiglio per la pianificazione nazionale di Tripoli. Professore di Pianificazione strategica a Bengasi, ha pubblicato una decina di libri, anche sulla politica estera americana. Negli ultimi mesi ha incontrato, tra gli altri, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il segretario di Stato Usa Hillary Clinton.
Il vice-responsabile delle relazioni estere. Si chiama Ali Al-Isawi ed è l’ex ambasciatore di Tripoli in India. Condivide con Jibril la titolarità degli Esteri. Pur essendo relativamente giovane (è del 1966), ha già guidato il ministero dell’Economia (2007-2009).
Il rappresentante Cnt presso le Nazioni Unite. È stato per 9 anni (fino al 2009) titolare degli Esteri: Abdel-Rahman Shalgam è un amico d’infanzia di Gheddafi. Si è dimesso dopo lo scoppio della rivolta dall’incarico di ambasciatore di Tripoli all’Onu (che ricopriva da due anni) in segno di protesta contro la repressione condotta dal regime nei confronti dei manifestanti.
Il responsabile delle questioni politiche. Fathi Mohammed Baja (58 anni) ha contribuito alla stesura di un manifesto della rivoluzione, con i principi unità e democrazia. In un’intervista al Time, si è detto convinto che la prossima generazione libica vivrà nella vera democrazia. Con una formazione negli Usa alle spalle e un Phd in Scienze politiche conseguito in Marocco, Baja ha insegnato all’Università di Bengasi ed è stato componente dell’amministrazione locale.
Il responsabile delle questioni militari. Omar Al-Hariri, 67 anni, è uno degli uomini con cui Gheddafi ha eseguito il colpo di Stato che lo ha portato al potere nel 1969. Membro della tribù di Farjan, della Libia occidentale e con una forte presenza nella zona di Sirte (città natale del colonnello), nel 1975 lavorò a un golpe per rovesciare Gheddafi, ma venne scoperto, finì in prigione e fu condannato a morte. A sorpresa, nel 1990, la sua condanna venne ridotta agli arresti domiciliari, che ha scontato a Tobruk, nell’est della Libia, fino allo scoppio della rivolta. È considerato dagli insorti un vero eroe.
Il referente Cnt dei prigionieri politici. Settantasettenne, discendente di re Idris al-Senussi, Ahmed al-Zubair Ahmed Al-Senussi ha trascorso 31 anni in carcere (per l’accusa di aver ordito un colpo di Stato contro Gheddafi nel 1970).
Per le politiche giovanili, il Cnt ha incaricato Fathi Tirbil Salwa, avvocato e attivista che ha avuto un ruolo di primo piano nell’organizzazione di una protesta il 15 febbraio scorso a Bengasi di parenti di prigionieri del carcere di Abu Salim massacrati dalle forze di sicurezza nel 1996. Tirbil è stato subito arrestato, ma due giorni dopo è iniziata la rivolta contro Gheddafi.
Questione femminile e affari legali. La responsabile Cnt si chiama Salwa Al-Dighaili ed è una donna avvocato proveniente da un’importante famiglia della Libia orientale (suo zio è stato arrestato per aver svolto attività di opposizione a Bengasi). Impegnata da tempo per riforme legali e nella lotta al corruzione.
Infine un’altra figura di spicco (ma non è ancora entrato a far parte del Cnt), è Abdul Salam Jallud. Amico d’infanzia di Gheddafi e per 20 anni suo braccio destro (fu a fianco del Raìs nel colpo di Stato che portò quest’ultimo al potere nel 1969), ha abbandonato il colonnello solo sabato scorso. Potrebbe giocare un ruolo nel dopo-Gheddafi. Da tempo era di fatto agli arresti domiciliari in una villa di Tripoli perché sospettato di complicità in un tentativo di colpo di Stato nell’ottobre del 1993. Durante gli anni al fianco di Gheddafi, Jallud ha tenuto i contatti con le potenze occidentali ed è stato responsabile del ministero del petrolio.
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