Famiglia
Tutti dentro al grande fratello. Dalla tv al pc
In Italia come in Unione europea si stanno predisponendo norme per conservare i dati anagrafici, la riproduzione dei documenti di identità e i log file dei server che contengono i dati del traffico
La lotta ad al Qaeda passa anche per Internet. In Italia come in Unione europea si stanno infatti predisponendo norme per conservare i dati anagrafici, la riproduzione dei documenti di identità e i log file dei server che contengono i dati del traffico. Ma se da un lato la Commissione europea ha adottato formalmente la direttiva sulla ?data retention?, che prevede anche una forma di compensazione per gli operatori che devono sobbarcarsi gli oneri della registrazione e conservazione delle informazioni, dall?altro la proposta contenuta nel famoso ?pacchetto Pisanu? prevede viceversa una ?data retention? estesa fino a quattro anni, senza nemmeno prendere in considerazione il rimborso agli operatori telefonici. La direttiva europea adottata, inoltre, non prevede esplicitamente la conservazione dei contenuti sebbene imponga la registrazione di mittente e destinatario di ogni email, di chiamante e chiamato di ogni telefonata, nonché di tutti i dati delle telefonate fisse e mobili. Esclusa invece la conservazione dei log delle navigazioni web, ossia la traccia dei siti visitati dall?utente, e ridotto il tempo di conservazione: a sei mesi per i dati relativi al traffico internet, fino a un anno per quelli telefonici.
E siamo daccapo. Così come successe per la direttiva contro i brevetti software, anche in questo caso troviamo la Commissione e il Parlamento europeo in contrapposizione con il Consiglio d?Europa (dove è allo studio una proposta simile a quella italiana). Chissà che non finisca allo stesso modo, con la vittoria dei popoli e non delle istituzioni. Firmare per credere, a questo indirizzo, la petizione.
www.dataretentionisnosolution.com
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