Politica

Tutti contro Di Pietro

Gli attacchi a Napolitano isolano l'Italia dei Valori

di Franco Bomprezzi

 

Ancora una volta Di Pietro conquista le prime pagine dei giornali, e lo fa attaccando il presidente Napolitano sul tema delicatissimo della riforma della giustizia. Ma questa volta le sue affermazioni si rivelano un boomerang politico, registrato prontamente dalla stampa.

 Oggi la rassegna stampa si occupa anche di: BOLLE GAY?, CSR, CRISI, NAPOLITANO CONTRO PERA, ISLAM, RIFORMA ELETTORALE, CARCERI, DISABILI, INTEGRAZIONE SCOLASTICA, TESTAMENTO BIOLOGICO.

“Attacco al Colle, bufera su Di Pietro” è il titolo di apertura del CORRIERE DELLA SERA. La bufera si scatena per i toni, le parole e gli striscioni della manifestazione indetta da Italia dei Valori a piazza Farnese. Il caso è raccontato alle pagine 2 e 3. Roberto Zuccolini fa la cronaca del comizio di Di Pietro: “un crescendo accompagnato dagli applausi della folla: «A lei che dovrebbe essere arbitro, possiamo dire che a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzo?»…Al di là del tono, la sostanza si conferma pesante: «Il silenzio uccide. Il silenzio è un comportamento mafioso». In prima l’editoriale del CORRIERE è firmato da Piero Ostellino: «Una brutta deriva». E il giudizio è netto: “Di Pietro – con la pretesa che il Capo dello Stato si arroghi un diritto che non ha – manifesta una inclinazione autoritaria”. In un’intervista di Marzio Breda, l’ex presidente Oscar Luigi Scalfaro: “quelle parole per me sono un reato”.  Ferma la reazione del Quirinale, in una nota: “attacco assolutamente ingiustificato nel merito e nel metodo”. E per il premier Berlusconi si tratta di “un gesto rozzo”. Ma è nel Pd che le picconate di Di Pietro sulla riforma della giustizia creano i maggiori problemi. Veltroni prende le distanze e critica apertamente l’attacco del leader dell’Idv a Napolitano, ma nel suo partito ora gli viene chiesto di abbandonare al suo destino un alleato impresentabile. Ma Veltroni ha un altro guaio in casa, la crisi dei rapporti con la Cgil di Epifani. Il CORRIERE a pagina 18 titola: “Epifani attacca Veltroni: dica se la Cgil sbaglia”. E Maria Teresa Meli racconta il retroscena: “Guglielmo, asse con Bersani. L’obiettivo è isolare Walter”.

LA REPUBBLICA apre sulla polemica politica “Di Pietro attacca Napolitano. Il Quirinale: basta offese”. Con un commento di Massimo Giannini “Il bersaglio sbagliato del tribuno populista”: «Di Pietro sbaglia bersaglio sul piano istituzionale. (…) L’ultima norma salva-premier è e resta una legge-vergogna, tagliata a misura del Cavaliere. Ma come già accadde  con il Lodo Schifani ai tempi di Ciampi, anche il Lodo Alfano ai tempi di Napolitano non appare “manifestamente incostituzionale” e dunque il presidente della Repubblica, Costituzione alla mano,  chiamato alla promulgazione. (…) Ma Di Pietro sbaglia il bersaglio anche sul piano politico. Queste intemerate di piazza contro il Capo dello Stato oltre che sfibrare e indebolire il fronte delle opposizioni, rischiano di squilibrare il gioco dialettico tra i poteri, consegnando alla maggioranza il Quirinale».

Richiamo in prima su IL SOLE 24 ORE e grande spazio in politica alla polemica Idv-Colle. Segnaliamo, oltre al pezzo di cronaca, il punto di Stefano Folli dal titolo “Per Veltroni diventa sempre più scomoda l’alleanza con l’Idv”. Contenuto: Veltroni deve decidere cosa fare con Di Pietro, non tanto per l’episodio di ieri – d’altra parte Tonino doveva ricostruirsi l’immagine appannata dopo le vicende del figlio, quindi l’ha sparata grossa, secondo Folli, proprio per tornare un po’ in auge – ma proprio da un punto di vista politico, dell’alleanza, o meglio del «singolare sodalizio» tra i due partiti. Delle due l’una: o si ritiene utile che Di Pietro abbia una sua «zona franca» dove possa essere libero e anche un po’ ruvido; oppure si vede che non è più disposto ad accettare la leadership del Pd e a quel punto meglio rompere, per non indebolirsi. Veltroni, secondo Folli, «deve decidere, soprattutto se la stella di Di Pietro, anziché declinare, dovesse riprendere a brillare».

Di Pietro in prima pagina de IL GIORNALE con tanto di foto da comizio con sua gigantografia replicante alle spalle. A fianco “il compare” Beppe Grillo, stesso tipo di foto, replica sul fondale compresa. E il titolo “Questi hanno perso la testa” il perché lo spiega Mario Giordano «Finirà con Di Pietro, Grillo, Travaglio e Pancho Pardi da soli in piazza a insultare il mondo senza capire perché il mondo non li segue. … Finirà con lo scolapasta in testa e urla sempre più alte davanti a platee sempre più vuote. Sguardi invasati senza vedere il nulla». Il tema tiene banco nelle prime quatto pagine. Tra i servizi intervista a Ermete Realacci, vicino al Pd, che considera «Stavolta la sua furbizia si ritorcerà contro di lui» e la cronaca dai seggi del Parlamento dove dopo le esternazioni di Di Pietro in un taglio basso firmato RS si riporta che il Pd borbotta, ma poi in Aula si inchina all’Idv. Nel dettaglio «la relazione del ministro Guardasigilli sfonda lo steccato maggioranza opposizione e sia l’Udc che i radicali presentano una mozione di sostegno alla necessità di riforma. Il Governo apprezza, sostiene e approva. E gli ammazza-Tonino del Pd? Ritirano la manina e la pietra».

Il MANIFESTO tace sulla polemica Di Pietro Quirinale. L’apertura è tutta dedicata all’accordo maggioranza opposizione sulle Europee. Ovviamente lo sbarramento è una mannaia sulla sinistra estrema e il Manifesto se ne fa portavoce. Questa la sintesi del quotidiano: «Per raccattare voti a sinistra salvando la segreteria di Veltroni, si spiana la strada a Berlusconi sulla Rai e sulla giustizia».

LA STAMPA si limita alla cronaca del comizio di Di Pietro, ma è assolutamente da segnalare, in prima “Il buongiorno”, la rubrica elzeviro di Massimo Gramellini: «Sto attuando un esperimento. Appena nei tg compare la faccia di un politico dichiaratore, tolgo il volume e il video si trasforma in un acquario di grisaglie boccheggianti. È che le loro parole non pesano più (…). Molto più interessante è la gestualità». E aggiunge: «Il leader dell’opposizione di centrosinistra ciondola come un Obama a cui hanno dimenticato di ricaricare le pile. Il premier, specie nella camminata, ricorda Berlusconi, quel politico più anziano che governava parecchi anni fa». «Ma i più spaventosi sono i leader dell’opposizione di destra: Di Pietro e Beppe Grillo. L’ex comico ha le vene del collo gonfie e la bocca sempre aperta in un urlo degno del quadro di Munch. Invece l’ex inquisitore solleva indici, gonfia gote e strabuzza occhi». «Nei momenti di panico le urla degli sfascisti servono quanto le barzellette degli ottimisti, cioé nulla. Aiuterebbe di più uno sguardo pacato e assertivo che, senza aggredire nessuno, ci dicesse che siamo nei guai ma che ce la possiamo fare. Chi ne trovasse uno è pregato di non segnalarlo ai partiti: lo farebbero fuori in un secondo».

“Di Pietro attacca il colle. E resta solo” è lo strillo in prima su AVVENIRE, che riprende a pag. 10: “Di Pietro senza freni attacca Napolitano”. Le dichiarazione del leader dell’Idv ha sollevato, com’era presumibile, il dissenso dell’opposizione ma anche del Pd. Al Capo dello Stato va la solidarietà istituzionale unanime. Ben più intricata la questione relativa al ruolo politico di Di Pietro, sollevata dal vicepresidente dei deputati del Pdl Italo Bocchino, secondo il quale è giunto il momento che il Pd «discuta su una rottura con Di Pietro». La domanda sorge spontanea: «Cosa ci sta a fare il Pd insieme all’Idv? Interrogativo colto appieno da Franco Marini: “Questa alleanza è al limite. Serve una verifica”». E se nel partito di Veltroni sono sempre di più coloro che chiedono una separazione dai dipietristi, nell’Idv stessa emergono dissensi rispetto alle parole dell’ex pm: fra coloro che hanno applaudito al discorso di solidarietà al capo dello Stato di Renato Schifani ci sono anche Luigi Li Gotti, Elio Lannutti e Alfonso Mascitelli, tutti e tre dell’Idv. 

E inoltre sui giornali di oggi:

BOLLE GAY?

CORRIERE DELLA SERA – Pag. 25 “Bolle e il giallo dell’outing «Gay». Ma poi smentisce”. Ampio spazio a una vicenda singolare. Il grande ballerino concede una intervista a una rivista di moda francese, che in alcune frasi riportate dal giornalista rivelerebbe la sua omosessualità, mai dichiarata in Italia. Esulta l’Arcigay che finalmente pensa di aver trovato un testimonial eccezionale, ma la stella della danza nega tutto e sostiene di essere stato travisato, forse per la sua imperfetta conoscenza del francese… Nichi Vendola commenta: “dirlo fa paura, c’è ipocrisia” e aggiunge: “L’Italia non ha avuto bisogno di una fattispecie penale che stigmatizzasse le cosiddette devianze, ma si è affidata a un codice sociale legato al magistero capillare della Chiesa”.

 

CSR

LA REPUBBLICA – Il diario di Kofi Annan dal Forum di Davos. Titolo “Per i manager è suonata l’ora della responsabilità sociale”. Scrive Annan che «un sentimento inconsueto getterà un’ombra sugli incontri di questa settimana, un generalizzata rabbia da parte dell’opinione pubblica per l’irresponsabilità e l’avidità di aziende e imprese (…) L’unico modo per le imprese di riconquistare la fiducia perduta è impegnarsi seriamente a cambiare le loro prassi operative e concentrarsi, oltre che sui profitti, sui risultati conseguiti a livello sociale». Questo, secondo Annan, vale soprattutto per l’Africa, dove, per esempio, «esistono ampie opportunità nel settore delle energie rinnovabili». Conclude Annan: «Dobbiamo andare oltre i programmi di pura facciata delle public relation e della responsabilità sociale d’impresa: da adesso in poi l’arrabbiata opinione pubblica non giudicherà più i vertici industriali da quello che dicono, ma da quello che faranno».

 

CRISI

IL SOLE 24 ORE – Grande spazio agli aiuti all’auto che il governo potrebbe decidere a breve (entro 10 giorni). Sul piatto, secondo il SOLE ci sarebbero più dei 300 milioni di cui si è parlato in questo giorni, ovvero fino a 500 tra contributi di rottamazione (1400 euro a veicolo) e – udite udite – una sorta di tassa sui Suv e le auto di lusso (circa 500 euro di “malus” sull’immatricolazione). Obiettivo: dimezzare il calo previsto del mercato da –20% a –10%.

 

NAPOLITANO CONTRO PERA

ITALIA OGGI – Clamoroso colpo di scena nella corsa alla presidenza della Treccani, l’istituto dell’Enciclopedia italiani. Il presidente Napolitano ha messo un veto sulla candidatura di Pera, candidato di Palazzo Chigi, rispondendo con una lettera al mittente, nella quale ha motivato la bocciatura.
Un fulmine a ciel sereno per l’ambiente politico del centro-destra, per il candidato e per palazzo Chigi. Alla fine, secondo le anticipazioni di Italia Oggi, il prescelto sarà Giuliano Amato.  Per il Colle, Marcello Pera è troppo schierato sui temi etici controversi. Amato, cita l’articolo, è più attento ad utilizzare il bilancini, da sempre in equilibrio sulle questioni più importanti ed equidistanti tra i poli. Al punto da meritarsi il soprannome di Dottor Sottile.  La bocciatura di Pera è stata accolta con sorpresa anche negli ambienti vaticani. Di riflesso di è trattato anche di un affronto nei confronti di Ratzinger. Da ricordare che oltre alla amicizia che il Papa nutre nei confronti dell’ex presidente del Senato, il Santo Padre ha continuato la collaborazione con Pera dal punto di vista professionale facendogli scrivere la prefazione del libro: “Perché dobbiamo dirci cristiani. Il liberismo, l’Europa, l’etica”. Italia Oggi specula anche sul fatto Napolitano non ha gradito un articolo di Pera che sul Il Giornale, due anni fa, affrontò la questione dei Pacs in questi termini:«Sui Pacs, il presidente Napolitano ha interpretato l’unica parte compatibile con la sua storia e cultura, quella di Togliatti».

 

ISLAM

IL MANIFESTO – Un intervento di Stefano Allevi per valorizzare la scelta di Barack Obama di farsi intervistare da al-Arabja: «è il segnale di una svolta politica più ampia che ci si potesse aspettare dagli Usa». Dice Allevi che la svolta è più sul piano del linguaggio che su quello delle azioni, ma è comunque una novità di grande importanza dal punto di vista simbolico. «Il linguaggio che dobbiamo usare è il linguaggio del rispetto», ha detto Obama. Le reazioni del mondo arabo sono state molto positive. Il titolo le esprime:  «Lacrime di gioia dell’Islam».

 

RIFORMA ELETTORALE

LA STAMPA – “Europee, patto tra Pdl e Pd” – Mercoledì prossimo Pdl e Pd scorderanno le inimicizie e voteranno una riforma insieme. «Sarà un unico articolo, condannerà a morte i mini-partiti che non raggiungono la soglia del 4%» scrive oggi il quotidiano di Torino, che dedica alla riforma elettorale europea due pagine di Primo Piano. Lo sbarramento esisteva già per il parlamento nazionale e ora verrà esteso a quello europeo. L’accordo (principali artefici Berlusconi e Veltroni) è stato raggiunto con «rapidità fulminea: martedì i contatti con il ministro Vito, ieri pomeriggio era già tutto finito». I partiti piccoli potranno coalizzarsi per superare lo sbarramento, ma dovranno depositare almeno 300mila firme entro il 28 aprile, altrimenti niente simbolo sulla scheda. La Lega ha approfittato della trattativa per portare a casa la data del federalismo fiscal: 13 marzo alla Camera.

 

CARCERI

AVVENIRE – “«Celle sovraffollate, una tortura». Il giudice Grechi: «Detenuti costretti a fare a turno per sedersi»”, titola la prima pagina milanese del quotidiano. «A San Vittore si esercita a tortura a pochi metri da piazza del Duomo». La denuncia del presidente della corte d’appello di Milano ieri ha fatto drizzare le orecchie all’uditorio intervenuto all’inaugurazione dell’anno giudiziario della camere penali. Presente anche il ministro della giustizia Alfano al quale è stato rivolto un appello per realizzare una cittadella giudiziaria con una nuova casa circondariale.

IL GIORNALE – Giuseppe Grecchi, presidente della Corte d’appello di Milano denuncia: «A San Vittore ci sono otto persone in una cella da tre: è tortura».


DISABILI

AVVENIRE – Ieri è stato presentato a Milano il nuovo piano strategico della Fondazione Sacra Famiglia per una gestione «sostenibile» delle sue strutture: il nuovo modello si baserà sulla personalizzazione e territorialità dei servizi. L’investimento per i prossimi tre anni ammonta a 50 milioni di euro.



INTEGRAZIONE SCOLASTICA

AVVENIRE – È stato presentato ieri a Palazzo Marino, nel capoluogo lombardo, il progetto Start. Che prevede la messa in rete di tutte le scuole elementari e medie e il coordinamento di quattro poli territoriali, in modo tale da distribuire gli alunni stranieri in modo uniforme ed evitare classi con troppi bambini che non parlano bene l’italiano. Una sorta di «collocamento» per facilitare l’integrazione.

 

 

TESTAMENTO BIOLOGICO

LA STAMPA – “Testamento biologico: si va indietro di 40 anni” – E’ il titolo di un’intervista pubblicata oggi all’ex ministro della sanità Umberto Veronesi, che contesta il disegno di legge in discussione al senato, «Perché non ammette la possibilità di rifiutare idratazione e nutrizione artificiale. Ma poiché questi trattamenti di sostegno sono necessari per mantenere artificialmente in vita un corpo in stato vegetativo permanente» aggiunge Veronesi, «di fatto si impedisce di rifiutare la vita artificiale. Secondo l’intervistato è un paradosso «perché il testamento biologico nasce proprio per poter scegliere autonomamente se rimanere in una vita artificiale irreversibile. Se la legge passasse, la vita artificiale sarebbe imposta per legge». Si tornerebbe indietro agli anni 70, afferma l’oncologo, «quando negli usa nacque la bioetica».

 

 


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