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Tutti con la Porcellato

La signora dell'atletica italiana punta in alto sui 400 metri. E intato a Pechino arriva il primo caso di doping

di Carmen Morrone

Oggi grande giorno per Francesca Porcellato (in foto). La “rossa” correrà la finale dei 400m  alle ore 12.10 ora italiana (la gara è visibile su Rai sport+, il canale digitale terrestre della Rai). La Porcellato, signora dell’atletica italiana, è alla sua settima Paralimpiade e con i Giochi cinesi vuole, suggellare una carriera magnifica. Per i suoi meriti sportivi, per la sua umanità e il suo entusiasmo verso le nuove leve è stata scelta  come portabandiera italiana. Con Cecilia Camellini, nuotatrice sedicenne, ha aperto la sfilata della squadra italiana durante la cerimonia d’apertura.

«Se lo merita tutto», ha commentato così Luca Pancalli il presidente del comitato italiano paralimpico la prima medaglia d’oro della squadra azzurra vinta ieri da Paolo Viganò nel ciclismo. «Paolo è una bellissima persona, che ha fatto molti sacrifici per allearsi che oggi sono ricompensati da questa medaglia paralimpica». Paolo Viganò ha disputato e vinto la prova di inseguimento LC4 di ciclismo su pista stabilendo il nuovo record del mondo con 3′59”741. In finale l’azzurro ha battuto il tedesco Michael Teuber con un tempo di 4′02”782. La medaglia di bronzo è andata allo spagnolo Juan Jose Mendez.
La storia di Paolo Viganò è quella di un incidente sul lavoro. Nel 2004 di ritorno dall’ufficio subì un gravissimo incidente motociclistico che gli tolse l’uso del braccio destro e la mobilità dell’arto inferiore sinistro. Una lenta ripresa e in fase di riabilitazione Paolo torna sulla bicicletta. «Il ciclismo ci sta dando molte soddisfazioni- aggiunge Pancalli-. Ora il medagliere è sbloccato, tocca anche a tutti gli altri sport».

Ieri il primo caso di doping. Il pesista pakistano Ahmed Naveed Butt è stato squalificato per due anni perché è stato trovato positivo in un test anti-doping effettuato in una gara pre-paralimpica del 4 settembre, due giorni prima l’apertura dei Giochi. Condanna da parte di Pancalli che ricorda: «Stiamo assistendo ad una paralimpiade molto competitiva. È impressionante la crescita dei risultati atletici. Ma gli atleti hanno lavorato molto sulle loro forze aumentando la qualità e la quantità degli allenamenti. Ciò è un’ottima cosa per lo sport paralimpico che significa che cresce in consapevolezza. Quanti saranno i casi di atleti che hanno usato sostanze proibite lo vedremo nel corso dei prossimi giorni e settimane. A Pechino si stanno facendo molti test».


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