Sostenibilità
Tutte le minacce agli Habitat italiani in un libro rosso del WWF
Un terzo degli habitat di interesse comunitario presenti in Italia (43 su 127) è minacciato in modo preoccupante...
di Redazione
Un terzo degli habitat di interesse comunitario presenti in Italia (43 su 127) è minacciato in modo preoccupante, categoria alta o medio alta. Gli habitat più vulnerabili e degradati – ben 36 su 43, cioè l?86% – sono senza dubbio quelli legati agli ambienti umidi, sia paludosi che costieri: aree utili all?uomo per la loro alta produttività e fondamentali per la biodiversità, aree di sosta o svernamento per milioni di uccelli migratori. Gli altri habitat minacciati sono la macchia mediterranea e le foreste, soprattutto quelle ripariali. È quanto emerge dal Libro rosso degli habitat d?Italia realizzato dal WWF con il contributo del ministero dell?Istruzione, dell?università e della ricerca, opera che completa la serie dei Libri rossi WWF, dopo quelli dedicati alle piante, ai vertebrati e agli invertebrati.
Il WWF è preoccupato per i ritardi che caratterizzano in Italia la realizzazione della Rete Natura 2000, il sistema interconnesso di aree protette (siti di importanza comunitaria e zone a protezione speciale) previsto dall?Ue per tutelare la biodiversità, che rischia di rimanere solo una bella intenzione, tra mancanza di fondi, minacce e ben 14 procedure di infrazione che interessano il nostro paese per inadempienza nell?applicazione delle direttive Habitat e Uccelli.
Un?altra minaccia è costituita dalle infrastrutture: ben 358 piani o progetti presentano direttamente o indirettamente minacce sui siti Natura 2000 (53 in Sardegna, 47 in Toscana, 40 in Sicilia). Caso emblematico il Parco dello Stelvio, dove un impianto sciistico ha distrutto una torbiera individuata in una Zps. Inoltre, per un paese mediterraneo come il nostro, dice il WWF, il numero di siti Natura 2000 marini (circa 200) e soprattutto la superficie proposta sono assolutamente insufficienti.
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