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Tutori volontari per MSNA: finalmente il decreto che sblocca il fondo per i rimborsi

I tutori volontari potranno chiedere un rimborso delle spese di viaggio sostenute per svolgere la propria funzione e anche chiedere permessi retribuiti dal lavoro fino a 60 ore annue. Il Parlamento aveva stanziato 1 milione di euro l'anno per questo motivo già a dicembre 2019, ma il decreto attuativo è arrivato soltanto ora. Prevista anche una "equa indennità" straordinaria

di Sara De Carli

Dopo due anni e otto mesi di attesa, è arrivato il decreto che sblocca il fondo da 1 milione di euro l’anno a sostegno dell’attività dei tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati, che finalmente avranno diritto ad avere permessi retribuiti dal lavoro per svolgere le loro funzioni, con un rimborso ai datori di lavoro del 50% dei costi sostenuti, fino a 60 ore annue a tutore. I tutori potranno avere anche dei rimborsi delle spese sostenute negli adempimenti connessi alla tutela, in particolare per le spese necessarie per spostarsi per incontrare il ragazzo. Il decreto interministeriale tanto atteso (il pdf in calce all'articolo) è stato firmato l’8 agosto dai ministri Luciana Lamorgese e Daniele Franco.

Queste richieste erano state avanzate da tempo dai tutori stessi, che si sono in questi anni messi in rete per migliorare il proprio operato, dalla Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, che aveva sollecitato lo sblocco dei fondi con una nota ufficiale inviata al Ministero dell’interno e al Mef e dall’onorevole Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali e deputato del MoVimento 5 Stelle, che ancora a giugno aveva presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere lo sblocco dei tre milioni di euro delle annualità 2020, 2021 e 2022: risorse espressamente volute dal Parlamento e rimaste troppo a lungo bloccate.

Per quanto riguarda i permessi retribuiti, le richieste al datore di lavoro dovranno essere corredate dal nulla osta del Tribunale per i minorenni, che dichiara la necessità dell’intervento a favore del minore. Il datore di lavoro avanzerà la richiesta di rimborso alla Prefettura del territorio in cui il tutore presta la sua opera. Le spese di viaggio sostenute dal tutore per incontrare il minore o per adempiere alla propria funzione, saranno rimborsate interamente qualora si utilizzino i trasporti pubblici e con rimborso chilometrico nel caso di utilizzo dell’auto. L’articolo 4 introduce anche il concetto di equa indennità, che può arrivare a un massimo di 900 euro, che può essere richiesta dal tutore volontario in circostanze straordinarie al termine di una tutela particolarmente onerosa e complessa: la richiesta va inviata al Tribunale per i minorenni competente, con una relazione che la motivi. Tale richiesta non può essere avanzata quando la tutela sia iniziata nei tre mesi precedenti la maggiore età del minore. Il Tribunale decide in camera di consiglio l’accoglimento o meno della richiesta di equa indennità.

“Finalmente dopo più di due anni di attesa arriva un riconoscimento concreto verso l’impegno dei tanti tutori dei minori stranieri non accompagnati. Nel 2019 il Parlamento aveva deciso di stanziare questi fondi e dopo tante interrogazioni e sollecitazioni la norma viene attuata. Sarà importante capire il suo impatto insieme alle associazioni per migliorarla. La generosità di migliaia di tutori cambia la vita di tanti bambini e bambine e va ripagata. Oggi un terzo dei minori stranieri non accompagnati in Italia è ucraino. A chi li ha accolti con questa forma di genitorialità diffusa e di cittadinanza attiva va il nostro grazie", commenta l'onorevole Giuseppe Brescia.

I minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, secondo l’ultimo dato ufficiale disponibile, sono 16.470 (al 31 luglio 2022): l’80% sono maschi e il 44% ha 17 anni. La guerra in Ucraina ha cambiato il profilo dei MSNA: oggi è questa la loro prima provenienza, per 5.577 MSNA (sono uno su tre, il 33,9%), seguiti da Egitto, Tunisia e Albania. In particolare, sono ucraine il 91% delle bambine e ragazze che si trovano in Italia senza genitori o tutori: 2.908 su un totale di 3.199. Sicilia e Lombardia accolgono pressoché lo stesso numero di MSNA: 3.045 sono in Sicilia (18,5%) e 2.875 in Lombardia (17,5%).

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