Minori stranieri non accompagnati
Tutori volontari, chi paga multe e danni?
A Bologna una tutrice volontaria si è vista recapitare la richiesta di 20mila euro per i danni causati dal minore straniero che aveva in tutela. Una vicenda che ha spaventato tutori e possibili candidati, ma che ora si è risolta: «È importante fare chiarezza, perché questo ruolo è fondamentale per i ragazzi. Non possiamo permetterci inutili allarmismi», dice Paola Scafidi, presidente di Tutori in rete
La figura del tutore volontario è indispensabile per i minori stranieri non accompagnati, non solo per il supporto burocratico, ma anche per la vicinanza umana. Per questo motivo, c’è bisogno di più persone che si rendano disponibili a ricoprire questo ruolo. A volte, tuttavia, ci sono delle notizie che possono spaventare chi ha intenzione di candidarsi, come quella della tutrice volontaria di Bologna che ha rischiato di dover pagare circa 20mila euro tra multe, spese legali e risarcimenti per danni causati dal minore di cui le era stata data la tutela, che ha guidato senza patente un mezzo di proprietà della comunità per minori in cui era accolto. Una storia che per fortuna si sta risolvendo positivamente per la donna. La legge parla chiaro: chiedere a lei questi soldi è illegittimo. Nessuna paura, quindi, per chi vuole mettersi a disposizione per un’esperienza faticosa, ma estremamente arricchente, come sottolinea Paola Scafidi, presidente dell’associazione nazionale Tutori in rete.
Che cos’è successo a Bologna?
Premetto che racconto fatti che mi sono stati riferiti, di cui non ho una conoscenza diretta. Una tutrice di Bologna, membro dell’associazione Famiglie accoglienti – con cui siamo in contatto ma che non è aderente alla nostra rete – aveva in tutela un minore, che ha preso un mezzo della comunità e ha provocato un incidente stradale. Alla donna sono state notificate due sanzioni amministrative per circa 5mila euro e una richiesta di risarcimento danni per circa 12mila euro. Entrambe le richieste sono illegittime, perché il tutore non ha responsabilità diretta per i danni cagionati dal proprio tutelato, né per le violazioni amministrative da lui commesse.
Come mai?
Perché non convivendo col minore non ha quegli obblighi che competono al genitore o al tutore che convive con il tutelato. Queste richieste, quindi, non devono preoccupare eccessivamente. Hanno rappresentato, però, un problema in più da affrontare per questa tutrice.
Quindi queste richieste dovevano essere a carico della comunità dove viveva il minore?
Non mi compete dire a carico di chi dovevano essere, ma sicuramente non possono essere a carico della tutrice. In un primo momento era stato sollecitato un intervento in autotutela da parte della Polizia municipale, che aveva la possibilità di annullare le sanzioni, riconoscendo che non potevano gravare in via definitiva sulla tutrice. Però all’inizio l’annullamento non c’è stato, pertanto la donna ha dovuto proporre ricorso al giudice di pace per impugnare la sanzione amministrativa, rivolgendosi a un legale. Nel frattempo, però grazie all’intervento dell’assessore Luca Rizzo Nervo del Comune di Bologna e di tutte le istituzioni coinvolte e all’affiancamento dell’associazione Famiglie accoglienti, nei giorni scorsi è arrivata la notizia dell’annullamento delle sanzioni. Confidiamo che anche la richiesta di risarcimento sarà ritirata.
Queste notizie, tuttavia, rischiano di spaventare le già troppe poche persone disposte a ricoprire il ruolo di tutore volontario, di cui c’è un drammatico bisogno.
C’è molto bisogno. I tutori formati e iscritti negli elenchi sono molto pochi rispetto ai minori stranieri presenti in Italia. Non so il numero esatto in questo momento, perché l’ultimo dato certo che abbiamo è quello del monitoraggio dell’Autorità garante per l’infanzia che fa riferimento al 31 dicembre 2022. Ci aggireremo comunque intorno ai 6mila tutori volontari, a fronte di 20mila msna. Non bisogna quindi scoraggiare le persone che ci sono, piuttosto bisogna incoraggiarne altre a dare la loro disponibilità. Per questo abbiamo ritenuto di dare la notizia dell’annullamento delle sanzioni, visto che il racconto dell’episodio era circolato molto nei giorni scorsi, anche con toni allarmistici, seminando un po’ di panico tra i tutori volontari. Che invece devono stare tranquilli, perché non c’è nulla da temere.
Quali sono invece le effettive responsabilità del tutore volontario?
Quelle della normativa civilistica, come quelle di qualsiasi tutore legale. Si deve attivare per garantire che il tutelato abbia effettivamente accesso a tutti i suoi diritti; nel caso di un minorenne straniero bisogna seguire partite come quella dei documenti, l’accesso all’istruzione alla salute. Poi il tutore è deputato all’amministrazione dell’eventuale patrimonio del ragazzo. In più c’è tutta la parte di vicinanza personale, perché può diventare anche un punto di riferimento adulto, una persona che ascolta, che si prende cura del minorenne insieme alla comunità che lo accoglie. In certi casi ci si può rivolgere anche al tribunale perché decida. Insomma, è importante ricordare che il tutore, comunque, non è da solo nello svolgere i suoi compiti.
Cosa è necessario sapere prima di diventare tutore volontario?
Ci sono delle linee guida e dei contenuti minimi necessari dei corsi di formazione che bisogna sostenere per poter richiedere l’iscrizione negli elenchi presso i tribunali per i minorenni. Questi corsi prevedono un’infarinatura sulle responsabilità civilistiche, sul ruolo di rappresentanza legale, ma anche sulle conoscenze sulla cultura e sui Paesi di provenienza dei minorenni. Bisogna anche conoscere un po’ il sistema dei servizi nell’ambito nel quale ci si muove. Poi si impara anche con l’esperienza, questo è certo, man mano che si va avanti con gli incarichi. E anche con l’esperienza che si trova nel gruppo, con le associazioni dei pari, che possono essere luogo di confronto e di supporto reciproco, che è molto importante.
Perché vale la pena di mettersi in gioco come tutori volontari?
Perché parliamo di ragazzi e ragazze, spesso sono adolescenti, qualche volta anche più piccoli. I giovani sono le persone più importanti della nostra società e noi ci occupiamo di loro. Vale sempre la pena di prendersi cura delle persone. Io personalmente posso dire che è un’esperienza a tratti faticosa, ma molto gratificante; non si dà soltanto, ma si impara anche moltissimo, si apre lo sguardo e la prospettiva sul mondo.
In foto, gennaio 2023, la Ocean Viking con a bordo 98 migranti di cui 34 minori non accompagnati, arriva al porto sicuro di Marina di Carrara. Foto Iacopo Giannni/LaPresse
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