Economia
Turismo sociale e parchi: una Sicilia da record
Mario Sicignano, del consorzio Cgm, parla dell' iniziativa riguardante i parchi sociali in Sicilia
di Redazione
Termini Imerese e Messina. Stessa regione, la Sicilia, stessa costa, quella tirrenica, poco meno di 200 chilometri di distanza. Da una parte però, c?è un relitto, lo stabilimento Fiat sull?orlo della chiusura e della crisi di nervi per i suoi dipendenti (ma forse sarebbe meglio definirli ex). Dall?altra, con vista panoramica sullo Stretto, un modello di sviluppo sostenibile: il parco letterario Horcynus Orca. Lo gestisce una cooperativa sociale affiliata al circuito Cgm, che offre ai visitatori una gita guidata al parco naturale con tanto di interpretazione teatrale e abbuffata a base di pesce spada. Gli interpreti per lo spettacolo sono forniti da una cooperativa di giovani attori, mentre la cena è offerta da un?altra cooperativa, questa volta di pescatori. «Una professione che anche da questa parti si stava perdendo, ma che grazie all?idea del parco sociale a tema si è rinnovata legandosi al turismo», interviene Mario Sicignano, responsabile del progetto Turismo sociale per Cgm.
Vita: Quanti lavorano nel vostro parco di Messina?
Mario Sicignano: Nella cooperativa vera e propria, che funziona come una sorta di front office e da agenzia turistica in loco, lavorano una decina di soci, ma se consideriamo anche l?indotto, pescatori, attori, guide turistiche e culturali e ristoratori raggiungiamo facilmente i 40 addetti.
Vita: Disponendo di adeguate risorse, sareste in grado di esportare l?esperienza di Messina al resto del Sud?
Sicignano: Certamente. L?idea da cui siamo partiti è proprio quella di creare una rete di parchi sociali a tema. Per tornare alla provocazione iniziale, e cioè all?idea di impiegare diversamente delle risorse pubbliche, posso dire che noi saremmo pronti. L?idea potrebbe investire il recupero architettonico e paesaggistico. Il sogno è di ridare lustro a vecchi casali, conventi o cascine che possano diventare il volano per rilanciare i luoghi del nostro Meridione. E parlo di luoghi non a caso, perché il rispetto e la cura dei posti che viviamo e che visitiamo costituiscono il nostro modello di sviluppo critico. Oltre che per la manutenzione delle strutture, poi, gli investimenti potrebbero essere finalizzati alla promozione della nostra offerta.
Vita: Tutto così meraviglioso, ma siete sicuri di disporre di una domanda in grado di sostenere la vostra offerta?
Sicignano: Questo non è un problema. Negli ultimi anni la richiesta di vacanze ecologiche ha registrato un?impennata da record. Perché la gente si è stufata dei soliti villaggi turistici dove parcheggiarsi per un paio di settimane. La domanda si va facendo più sofistica. E noi siamo davvero l?alternativa possibile.
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