Cultura

Turismo sociale: Cta-Acli per visita Papa a Ischia

Giovanni Paolo II, nella sua prima visita sull'isola il 5 maggio prossimo, terrà un discorso sul valore sociale del turismo

di Giampaolo Cerri

C’è molto attesa a Ischia per l’approssimarsi della visita papale del 5 maggio. Nella sua prima visita a Ischia, il 5 maggio prossimo, Giovanni Paolo II pronuncerà un discorso sul valore sociale del turismo. Circostanza quest’ultima che mobilita particolarmente il Centro turistico delle Acli-Cta che, in una nota diffusa oggi, a firma del segretario nazionale Pino Vitale, sottolinea l’importanza del richiamo del Papa.
Eccone il testo.
«L?appuntamento che vedrà protagonista Sua Santità Giovanni Paolo II, a Ischia, il prossimo 5 maggio, si annuncia come un evento per tutti coloro che operano nel turismo sociale. IL Centro Turistico Acli, vede in questo momento di aggregazione dei cattolici un importantissimo simbolo della capacità del Pontefice di spingere il mondo del turismo a credere in un progetto di vacanza a misura d?uomo. Dove il tempo libero è visto come il punto d?incontro della persona con l?ambiente che lo circonda, e dove l?operatore turistico ha come finalità esclusiva la promozione sociale, e non il profitto. La presenza di Giovanni Paolo II a Ischia servirà ad evidenziare – afferma Pino Vitale – segretario nazionale del CTA il ruolo del turismo sociale, della voglia di assistere i disabili nella ricerca di uno svago, dell?esigenza di fornire ai giovani un esempio di turismo ecocompatibile. Un turismo lontano anni luce dai modelli di una vacanza ?mordi e fuggi?, quella del consumismo che appare in troppi cataloghi di tour-operator interessati solamente ad aumentare il loro fatturato. Il turismo sociale è un autentico baluardo dell?identità cattolica, un riferimento vitale che si pone come una barriera quotidiana nei confronti di quella ?commercializzazione dell?essere umano? che è sempre stata condannata dal Papa. Una mercificazione che oltre a svilire la stessa natura dell?uomo, ha ridotto in cenere anche l?ambiente, come dimostrano i tanti esempi negativi costituiti dagli alberghi che ? specie nelle regioni del Mezzogiorno ? hanno distrutto le coste, inondando di colate di cemento quelle bellezze paesaggistiche che sono il vanto del Sud. Giovanni Paolo II ha dimostrato più volte, nel corso del suo pontificato, il valore del legame dell?uomo con la natura, regalandoci immagini di autentico amore nei confronti della montagna, per esempio, e la volontà di parlare di turismo sociale in una località marina dimostra una volta di più la sua sensibilità. La mobilitazione del CTA e delle Acli, per il 5 maggio, è stata programmata da mesi insieme al presidente regionale delle Acli Campania, Pasquale Orlando, per il significato che assume nei confronti degli operatori turistici. E non solo, perché la presenza del Papa tra i giovani assicurerà una promessa ed un invito ad investire nelle nuove generazioni, con un appello alla crescita della formazione professionale ed a cercare di indirizzare le energie del Mezzogiorno nelle attività legate al terzo settore, quel non-profit che può caratterizzarsi come l?elemento del rilancio dell?economia meridionale. La visita del Papa è anche l?occasione per superare le tradizionali iniziative ? dai convegni ai seminari ? che vogliono far parlare solo di turismo religioso, un tema che è stato già affrontato dai cattolici nel corso della preparazione al Giubileo e che, come è stato dimostrato, ha permesso di registrare un successo incredibile in termini di presenze turistiche nell?anno 2000. Adesso Giovanni Paolo II ci chiamerà a nuove sfide, a spingere nella direzione di un turismo sociale, e che ha come riferimento il turismo responsabile e ecocompatibile».

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.