Volontariato

Turismo responsabile: Cts, una “concreta utopia”

E' quanto è emerso dall'assemblea generale del centro Turistico studentesco e giovanile

di Carmen Morrone

Dal dibattito è emerso che il desiderio di viaggiare rimane una componente essenziale della vita sociale, accompagnata oggi, però, dalla necessità di una più completa informazione sulla situazione geopolitica, culturale ed ambientale dei paesi che si visitano.
Uragani, epidemie, attentati terroristici sembrano, quindi, non scoraggiano significativamente il desiderio di viaggiare e di fare turismo, ma rendono più attenti, informati e consapevoli gli italiani che iniziano a considerare con attenzioni nuove forme di turismo sostenibile e responsabile come ?utopia concreta? per il prossimo futuro.
A facilitare la ricerca di informazioni inoltre arriva la tecnologia di internet e a fare tendenza nell?utilizzo intelligente di questa ultima sono i giovani.

La stragrande maggioranza dei giovani, pari al 91% circa, utilizza internet per trovare informarsi sulla meta di viaggio prescelta e sugli eventuali rischi: ne emerge, quindi, il profilo di un turista che il CTS definisce ?Viaggiatore e non Turista?, in altre parole, un individuo attento ai temi ambientali, consapevole, estremamente informato e portatore di una nuovo senso etico del viaggio.

Questi, in sintesi, i due temi emersi durante il dibattito.
Alcune recenti ricerche dimostrano proprio che gli italiani che viaggiano continuano ad essere la maggioranza, lo fanno prevalentemente nei propri confini nazionali per il 75,7% dei casi (74,7% nel 2004), all?estero si reca il 24,3% (25,3% nel 2004), il 17,4% in Europa (18% nel 2004) il 2,9% in America (2,3% nel 2004), lo 0,8% in Asia (0,6% nel 2004), il 3,1% in Africa (4,3% nel 2004).
?In una scenario internazionale decisamente complicato e rischioso si continua quindi a viaggiare magari scegliendo soggiorni più brevi (in termini tecnici ?short breaks?, week end lunghi di 3 o 4 giorni), ma comunque non si rimane in casa vittime della paura?, sostiene Roberto Corbella, Segretario Generale CTS.

La conclusione che ne trae il CTS è questa: il turismo è, e deve continuare ad essere, uno strumento privilegiato dello sviluppo sostenibile e responsabile inteso , in questo caso, come un modo di viaggiare attento all?impatto ambientale ed orientato alla conoscenza e al rispetto delle culture locali.
Cosa permette quindi al turismo di essere uno strumento privilegiato dello sviluppo sostenibile e responsabile? ?In primo luogo il dinamismo e la continua crescita che contraddistinguono il settore e per il contributo fondamentale che esso fornisce alle economie di tanti paesi e destinazioni; in secondo luogo perché il turismo è un?attività che implica una molteplicità di relazioni dirette tra i diversi soggetti coinvolti – i consumatori-turisti, l?industria del turismo, le comunità locali – e tra questi e l?ambiente fisico. Per queste caratteristiche il turismo ha il potere di apportare enormi benefici economici e sociali alle comunità locali e di favorire il consenso per la conservazione della natura, l?integrazione tra le culture, la conoscenza e il rispetto del diverso da sé? risponde Micaela Solinas _ responsabile Settore Turismo sostenibile e Parchi CTS ed aggiunge:? Da sempre il Cts considera lo sviluppo economico e la sostenibilità come forze in armonia che si alimentano reciprocamente. Nel turismo, sviluppo economico e sostenibilità non dovrebbe essere considerate come forze in opposizione; dovrebbero al contrario essere perseguiti come obiettivi che possono e devono rafforzarsi reciprocamente?.

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