Sostenibilità

Turismo: 8 hotel italiani perdono qualifica Ecolabel

Lo riferisce Legambiente turismo.

di Gabriella Meroni

Con la fine della stagione balneare Legambiente Turismo ha fatto il
bilancio dell’azione di controllo degli adempimenti obbligatori pattuiti
fra le parti all’inizio della stagione turistica. Sulle 315 strutture
ricettive aderenti in tutta Italia all’ecolabel “Legambiente Turismo” 8
sono risultate inadempienti. Come noto, il decalogo fissato dai protocolli
d’intesa fra le parti (associazioni rappresentative del settore turistico,
province, comuni, parchi e comunità montane), prevede che all’inizio di
ogni anno si concordino azioni obbligatorie per continuare a far parte dei
progetti locali. Riguardano la riduzione e la raccolta differenziata dei
rifiuti, il risparmio idrico ed energetico, la sicurezza e la tipicità
dell’alimentazione, la mobilità non inquinante, la valorizzazione delle
bellezze naturali e artistiche locali, la comunicazione alla clientela di
ciò che si sta facendo per un adeguato coinvolgimento dei clienti. I
controlli nelle strutture che Legambiente effettua ogni anno sono richiesti
anche dalla VISIT Association (il consorzio europeo di cui Legambiente fa
parte) e dalla Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO), a garanzia della
serietà del marchio di qualità. Le indempienze delle strutture escluse
riguardano l’angolo della colazione biologica (pattuita in alcuni progetti
locali), la comunicazione alla clientela, la raccolta differenziata
(insufficiente o del tutto assente), i dispositivi per il risparmio idrico.
Un hotel ha rifiutato la visita alle camere pretendendo di essere creduto
sulla parola.
A parte queste 8 strutture la stagione dei controlli ha dato un esito
estremamente positivo nonostante molte abbiano partecipato al progetto per
la prima volta. In agosto a Rimini sono stati premiati i 12 fra hotel e i
camping che si sono distinti interpretando al meglio gli adempimenti o
introducendo innovazioni che consentono di spostare avanti la qualità
dell’ospitalità e migliorare i conti della gestione. A Riccione si è avuta
un’altra iniziativa interessante: al di là degli impegni obbligatori sono
stati fissati anche impegni che diventeranno obbligatori nel 2005. Dopo i
controlli sono stati premiati 7 hotel particolarmente bravi nell’attuazione
di questi impegni “aggiuntivi”.
“La qualità ambientale delle strutture ricettive e delle località – è il
commento di Luigi Rambelli, Presidente di Legambiente Turismo – appare
sempre di più la strada maestra da imboccare per affrontare le difficoltà
del settore turistico. Per questo sono necessari investimenti adeguati per
uno sviluppo durevole. Al contrario, vecchie idee riproposte nelle ultime
settimane quali la richiesta di finanziamenti per aggiungere altre
infrastrutture alle tante già esistenti, piscine sostitutive del mare,
corsie autostradali, spese per la corsa ai grandi eventi promozionali,
ripresa della crescita immobiliare e le pressioni per allentare il rispetto
delle regole di convivenza, potranno soltanto peggiorare la situazione. In
questo modo si rischia di rafforzare nei potenziali clienti la convinzione
che le località turistiche assomiglino ancora di più alle loro città
“congestionate e caotiche” dalle quali cercano di sfuggire, almeno nei
periodi di vacanza”.

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