Cultura
Turchia: proposta per abolire la pena di morte
Il ministero della giustizia turco ha proposto di sostituire la pena di morte con l'ergastolo
di Redazione
Il ministero della giustizia turco ha proposto di sostituire la pena di morte con l’ergastolo a vita senza possibilita’ di amnistia ne’ di liberazione anticipata a qualunque titolo, per gli omicidi ‘in serie’ e per i terroristi. Lo riporta oggi il giornale Hurryiet osservando che se la proposta sara’ approvata dai tre partiti di governo potrebbe essere risolto cosi’ il caso del leader del Pkk-Kadek, Abdullah Ocalan, condannato a morte e rinchiuso dal 1999 nel carcere di Imrali. ”Ocalan sara’ salvato dall’esecuzione con l’Ergastolo”- titola Hurryiet usando la parola italiana e riferendo sui lavori di una commissione nominata dal ministro della giustizia turca Hikmet Sami Turk, la quale ha studiato i differenti sistemi penali nel mondo per punire i crimini piu’ gravi. La questione Ocalan costituisce il principale ostacolo all’abrograzione totale della pena di morte in Turchia (dove esiste ancora solo per terrorismo e per il tempo di guerra e dove comunque non viene applicata dal 1984). In particolare il partito nazionalista Mhp al governo ed il partito Dyp dell’ex premier Tansu Ciller all’opposizione si sono impegnati con i loro elettori a portare in parlamento il caso Ocalan per una ‘decisione finale’ prima di abolire totalmente la pena di morte. L’opinione pubblica turca e’ inoltre decisamente contraria ad ogni ipotesi che preveda un perdono o una liberazione anticipata per Ocalan, ritenuto responsabile di ”oltre 30 mila morti” in 15 anni di lotta armata del Pkk (che oggi si chiama Kadek). Tuttavia, l’abrogazione della pena di morte e’ stata posta da Bruxelles come una delle condizioni principali perche’ la Turchia possa cominciare il negoziato per l’adesione all’Ue, anch’essa molto popolare. A questo fine, potrebbe essere trovata una soluzione di compromesso, come la commutazione della pena di morte nell’ergastolo senza possibilita’ di liberazione anticipata, che possa essere accettata dai partiti e dall’ opinione pubblica.
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