Cultura

Turchia, primo bilancio: 26 morti e 450 feriti

Ai soccorritori si è presentata una scena di guerra: palazzi sventrati e vetrine in frantumi per centinaia di metri

di Stefano Arduini

E’ allarme rosso a Istanbul, mentre quattro ore dopo gli attentati le ambulanze continuavano a correre sul tappeto di detriti e vetri infranti nelle zone antistanti gli edifici britannici semidistrutti dalle violentissime esplosioni che hanno fatto almeno 26 morti e oltre 450 feriti. In una scena di guerra, che testimonia della potenza degli ordigni posti nelle due autobombe usate, sei edifici del consolato sono crollati, uccidendo 15 persone, fra cui anche il console britannico Roger Short. Mentre il palazzo terrazzato della HSBC ha i vetri infranti fino all’ultimo dei dodici piani, l’acqua scorre senza sosta dalle tubature spaccate. 600 persone lavoravano nella banca, la Hong Kong and Shanghai Bank Corporation, la seconda banca mondiale che ha deciso di chiudere temporaneamente gli uffici in Turchia. Il video di un amatore ha registrato lo scoppio della prima esplosione. Le vetrine, lungo la strada a centinaia di metri dall’attentato al consolato, hanno tremato prima di frangersi in mille pezzi, mentre la gente fuggiva, piangendo, tremando, premendo sulle ferite fazzoletti gia’ impregnati di sangue. Nel panico tutti chiamavano i familiari per rassicurare ed essere rassicurati. Le linee si sono subito intasate. Le ambulanze e le autopompe arrivate con difficolta’ hanno trovato decine e decine di feriti, alcuni molto gravi. ”Gli ospedali sono inondati dai feriti”, ha detto un funzionario della Mezza luna rossa. Le esplosioni sono avvenute a distanza di cinque minuti l’una dall’altra intorno alle 11.00 locali (10.00 italiane) mentre gli uffici erano affollati di impiegati e clienti. Secondo le prime informazioni,un kamikaze si e’ lanciato con un camioncino-bomba contro il consolato, mentre un uomo ha parcheggiato un’ automobile di fronte all’edificio della banca e si e’ allontanato prima di farla esplodere. Le esplosioni sono state cosi’ devastanti che hanno investito anche molti passanti in questa zona commerciale, a due passi dal Corno d’Oro, una delle piu’ frequentate della metropoli di 15 milioni di abitanti. Nei negozi moltissime persone stavano comprando i regali, che nella tradizione musulmana si fanno ai bambini per la fine del Ramadan, il mese del digiuno, fra pochi giorni. Un furgone Skoda marrone con il portabagagli aperto e’ entrato ad alta velocita’ nel consolato pochi secondi prima dell’esplosione, ha detto Mehmet Celik, alla CNN turca. Contemporaneamente entrava anche il console britannico che e’ rimasto ucciso. Hasan Baskan stava tagliando i capelli a una sua cliente nel salone di bellezza poco distante dal luogo degli attentati. ”Abbiamo sentito una forte esplosione, che ci ha scaraventati a terra. I vetri sono andati in pezzi”, ha raccontato. ”Un terremoto – ha detto un uomo, che era al lavoro in un ufficio a circa quattro chilometri dal luogo degli attentati -, e’ questo che ho pensato quando ho sentito un rumore fortissimo provenire dalle fondamenta del nostro palazzo”. ”Nessuno si aspettava una cosa simile, dopo gli attentati alle sinagoghe”, ha detto un giornalista turco, secondo il quale adesso c’e’ il panico e tutti pensano ad altri attentati. La seconda ondata di attentati segue quella della scorsa settimana contro due sinagoghe che ha fatto 25 morti e un centinaio di feriti. L’attentato di oggi e’ stato rivendicato dalla rete terroristica di al Qaida e dallo stesso gruppo fondamentalista turco che si era assunto la responsabilita’ degli attacchi alle sinagoghe, il Fronte islamico dei Combattenti per il Grande Oriente. Il ministro degli esteri britannico Jack Straw ha detto che gli attentati ”hanno tutti i segni del terrorismo internazionale di al Qaida”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA