Non profit

Turchia, l’Europa si spacca

L'invito di Obama ad aprire le porte al Paese islamico fa emergere le divisioni fra i partner dell'Ue

di Franco Bomprezzi

Il terremoto nel cuore della notte non consente ai giornali in edicola di darne notizia, e così il tema del giorno è la forte divisione sulla sollecitazione di Obama all’Unione Europea di aprire le porte alla Turchia. Ecco come i quotidiani raccontano la spaccatura al vertice di Praga.

 

La rassegna stampa si occupa anche di:

 

“La Turchia divide Europa e Usa”, la spaccatura al vertice di Praga, fra la Casa Bianca e l’asse Francia – Germani è il tema di apertura del CORRIERE DELLA SERA di oggi. Il presidente americano sostiene infatti che «procedere verso l’adesione sarebbe un segnale importate» per «avvicinare i musulmani come nostri amici». Sarkozy non ci sta: «Io sono sempre stato contrario a questa adesione e continuerò ad esserlo». Riserve anche dal cancelliere Merkel. Berlusconi getta acqua sul fuoco: troveremo un compromesso, ma sotto sotto – secondo il CORRIERE – l’Italia tifa per la linea degli Stati Uniti. Ma Sarkozy rincara: «Credo di poter dire che un’ampia maggioranza dei paesi membri condivide la posizione della Francia». Ancora Berlusconi: «Francia e Germania sono su posizioni diverse perché temono un grande afflusso di cittadini turchi nei loro paesi». Sull’argomento via Solferino sente la leader radicale Emma Bonino, favorevole all’allargamento: «L’Ue ha avviato i negoziati per l’adesione. Sarebbe drammatico se, dopo un processo decennale, l’Europa dicesse: Ci siamo sbagliati…Abbiamo chiesto la riforma del codice penale e i diritti dei curdi l’hanno fatto. Ora dobbiamo mostrarci affidabili». Infine Barroso, presidente della commissione Ue: «Accolgo con molto favore le dichiarazioni di Barack Obama.

Anche LA REPUBBLICA apre con la polemica Usa-Ue: “Turchia, no di Sarkozy a Obama”. Il primo non vuole che la Turchia entri in Europa, il secondo invece preme in questa direzione. La disputa su Ankara vede schierata anche la cancelliera Merkel. Con Obama invece sta il premier inglese Brown e il nostro Berlusconi. Le ragioni di questa scelta sono essenzialmente strategiche. «Sarebbe un segnale incoraggiante, soprattutto sul fronte dei rapporti con i paesi musulmani», dice il presidente Usa. La reazione francese e tedesca, pur ammantata di autonomia (spetta alla Ue decidere) pare spiegarsi con il timore di un afflusso inarrestabile di cittadini turchi. In appoggio Marco Ansaldo intervista un politologo e intellettuale turco, Cendiz Candar: “Su di noi una battaglia che fa male all’Unione”. La sua tesi è che la Turchia non può entrare come partner privilegiata (una proposta che invece l’Ue avanza) e che occorre trovare un compromesso. Potrebbe esser possibile: «La posizione di Berlusconi + vicina a quella della Turchia. Parigi e Berlino sono contrarie. La soluzione di posporre l’afflusso di cittadini turchi in Europa merita di essere esplorata».

Sulla Turchia IL GIORNALE mette  in rilievo “La prima lite tra Obama e Sarkozy”  perchè se Obama ha detto «Ankara deve entrare nella Ue» Sarkozy ha risposto «Siamo noi a decidere». C’era da aspettarselo viste le premesse da cui partivano i due leader: «Sarkozy  che sostiene che la Turchia è in Asia e non in Europa» mentre Obama invita i capi di Stato dell’Europa ad andare verso l’ingresso della Turchia nella Ue perchè sarebbe un segnale importante dell’impegno e garantirebbe un ancoraggio della Turchia all’Europa». IL GIORNALE  dà la notizia dello “Striscione anti Cavaliere: dietro le quinte c’è un giornalista italiano”. La foto pubblicata ritrae un lenzuolo con scritto: “Obama sorry 4 Berlusconi” . Adalberto Signore scrive che dopo 12 ore dalle dichiarazioni di Berlusconi che definiva la stampa italiana  come luogo in vige un sistema comunista ecco che in piazza a Strasburgo compare lo striscione e in sala stampa Mattia Butta che si presenta come giornalista freelance di Radio Popolare che “rivendica” la potestà dello striscione. Butta  fa il ricercatore a Praga e insegna a due studenti Erasmus, Giampiero Surato e Antonio Tirri che hanno scritto il manifesto. 

“Turchia, no di Sarkò a Obama” è il titolo del primo piano sulla Turchia. In prima pagina invece LA STAMPA dedica il titolo principale all’iniziativa della Casa Bianca sui missili nucleari: “Obama: mai più atomiche”. Entrambe le questioni si inquadrano nel nuovo approccio multilaterale degli Usa, si legge sul quotidiano di Torino: A Praga, nell’ultima tappa del viaggio in Europa Obama «ha voluto lanciare, davanti a 30mila persone in piazza Hradcany, un segnale di speranza. Ci sono troppe armi atomiche – ha detto – e ora è giunto il momento in cui gli Usa guideranno il mondo verso una pace senza missili nucleari». Sull’ingresso della Turchia nell’Ue, LA STAMPA sottolinea la convergenza fra il governo italiano e l’amministrazione Usa. Berlusconi ha detto che con la Germania e la Francia, contrarie soprattutto perché temono l’afflusso di immigrati, si può studiare un compromesso. Il premier italiano ha proposto di applicare alla Turchia lo stesso accordo che si è raggiunto con Romania e Bulgaria, ovvero limitare temporaneamente la possibilità di circolazione. LA STAMPA ricorda che la Turchia bussa alla porta di Bruxelles dal 1959 e solo nel 2005 si è deciso di avviare il negoziato sui 35 capitoli di adesioni. Già allora si riteneva che sarebbe stato un processo lungo, dieci o quindi anni per rendere compatibili il diritto e le regole dello stato islamico con quelle comunitarie. Obama invece vorrebbe che l’impegno congiunto di Ue e Usa si concretizzasse «nel considerare i Paesi musulmani come amici e collaborare con loro nella lotta contro l’ingiustizia, l’intolleranza e le violenze».

 

E inoltre sui giornali di oggi:

 

YALLA ITALIA

LA STAMPA – “Jeans e caftano, istruzioni per l’uso”. Un articolo su Yalla Italia, il mensile scritto da giovani arabi di seconda generazione che esce con Vita. Alle storie dei 30 giovani giornalisti, il 90 per cento donne, che fanno parte del laboratorio giornalistico di Yalla e ai contenuti che ogni mese propongono ai lettori italiani è dedicato un ampio spazio nelle Cronache del quotidiano di Torino. Si parla di Yalla come una sorta di “blog cartaceo”, che il prossimo mese compirà due anni e si cita l’articolo che il New York Times ha pubblicato su questa esperienza tutta italiana.

 

SICUREZZA

LA REPUBBLICA – “Polizia, i sindacati attaccano Maroni «Taglia i fondi a noi e aiuta le ronde». Alberto Custodero riferisce della tensione fra forze dell’ordine e ministero. Quest’ultimo sostiene di aver aumentato i fondi. I sindacati invece sono andati ad analizzare il bilancio del ministero, scoprendo che in realtà sono diminuiti, mentre Maroni ha deciso di stanziare 100 milioni per le ronde. Il fatto è che la preoccupazione è solo per la micro-criminalità e non per quella organizzata.

 

PIANO CASA

SOLE24ORE – Focus sul piano casa (un po’ tragicamente comico dopo i crolli dell’Abruzzo, ma chi poteva sapere): secondo un sondaggio del SOLE, il 18% degli italiani ha i requisiti per l’ampliamento della propria abitazione e di questi circa il 60% vorrebbe fare i lavori; la metà però vorrebbe spendere meno di 30mila euro. Inoltre il SOLE fedele  a se stesso fa i conti: in media per aggiungere una stanza a una villetta si devono spendere 42mila euro, invece per recuperare all’uso abitativo un sottotetto la spesa è di 36mila euro. Un affare per i geometri (si segnalano «code» agli studi) e anche per il fisco: si stima che dal piano casa le entrate incasseranno 1,5 miliardi di euro.

NON PROFIT

SOLE 24 ORE – Social card, «prove tecniche di rilancio per il volontariato». Così il SOLE vede l’apertura di dialogo tra Sacconi e le organizzazioni convocate per la distribuzione della tessera sociale. Di spalla, l’avvio del progetto In.Volo, finanziamenti per il volontariato lombardo lanciato da Csv e Banca Prossima.

 

FINANZA ETICA

ITALIA OGGI – Il punto sulla finanza etica in Italia, a cura di Duilio Lui «un settore che ha scansato la crisi internazionale e ora si candida a crescere facendosi paladino di un nuovo modello di crescita sostenibile». Mario Crosta, direttore generale di Banca Etica: «Negli ultimi mesi abbiamo registrato un’impennata di richieste da parte di consumatori delusi e questo ci ha spinto  a mettere a punto un piano di rafforzamento». In arrivo quindi due nuove sedi. Il pezzo si sofferma sulle figure professionali richieste dal settore. Tra questi, chi fa il rating sociale e ambientale (parla Simonetta Bono di Vigeo). Intervista in taglio basso al Alessandra Viscovi di Etica SGR. Altro taglio: si fa strada anche in Italia il consulente finanziario indipendente, slegato cioè dai grandi gruppi bancari. Lo stabilisce una legge al senato. Il consulente è pagato direttamente dai clienti e non dai grandi gruppi.

CRISI

LA REPUBBLICA – R2 fa un approfondimento sulla crisi. “Il Welfare dei privati”. Ovvero come funziona la sussidiarietà orizzontale. La povertà avanza: dai prestiti garantiti alle raccolte fondi, è boom di iniziative di solidarietà. Lo scorso anno due milioni e mezzo di italiani si sono messi in fila per ricevere cibo. Fra gli interpellati, Banco Alimentare, Forum del Terzo settore, Auser, Stefano Zamagni. Lo speciale è in occasione della puntata di stasera de L’infedele di Gad Lerner, che appunto se ne occupa.

 

AMIANTO

IL GIORNALE – Oggi si apre a Torino il dibattimento del processo contro l’Eternit: 2889 parti offese, lavoratori degli stabilimenti italiani della ditta svizzera morti fra il 1973 e oggi, 2000 solo a Casale Monferrato dove oltre agli operai  muoiono anche i cittadini. Sul banco degli imputati: il miliardario svizzero Schmidheiny, che ha come consulti 23 avvocati, e un barone belga Jean De Marchienne (di 88 anni, età che esclude il carcere) accusati di  disastro doloso e omissione dolosa delle misure anti-infortunistiche. Tre i pm: Guariniello, Panelli e Colace. Il legale delle vittime, Sergio Bonetto però commenta: «Ottenere giustizia sarà difficile» e si consola «Ma già esser arrivati al processo in casi come questo è una vittoria».

SORDI VS BERLUSCONI

CORRIERE DELLA SERA – Piccolo caso dopo l’uscita di Berlusconi post manifestazione della Cgil quando aveva detto: «Con i sordi non si può parlare e ragionare». Questa la risposta dell’Ente nazionale sordi: «Finalmente comprendiamo perché il premier non ci ha ancora ricevuti: ritiene di  non comprenderci, ma ci sono gli interpreti e la lingua dei segni!».

 

STATI VEGETATIVI

AVVENIRE – A San Pellegrino Terme (Bergamo) il Forum delle associazioni per il trauma cranico e le gravi cerebrolesioni riunitosi nel weekend per mettere a punto richieste e strategie in vista della conferenza di consenso della Simfer, prevista per il prossimo anno a Parma e per la stesura del Libro bianco sulle persone in coma e stato vegetativo, che verrà realizzato in collaborazione con il ministero della Salute: valutare i bisogni emergenti, censire i centri di riabilitazione post-acuta, valutare gli aspetti etici, delineare i percorsi di cura dalla fase della dimissione dai centri ospedalieri a quella domiciliare.

RICERCA

AVVENIRE – È allarme per la Nms, Nerviano medicals sciences, l’azienda di ricerca sui farmaci oncologici più importante d’Italia. Il destino dell’azienda, infatti, un tempo di proprietà di della congregazione religiosa dei Figli dell’Immacolata Concezione, è quanto mai incerto: il governo aveva promesso cinque anni fa circa 200 milioni di euro, ma i fondi non sono mai arrivati e ora sono a rischio 700 posti di lavoro, tra dipendenti e indotto, ma anche un patrimonio di ricerca di interesse mondiale. Nel 2004, infatti, l’azienda era stata rilevata dalla Pfizer che intendeva rilanciarla con la produzione di un nuovo farmaco antitumorale: attualmente la Nms è alla fine della fase due, praticamente in dirittura d’arrivo del ciclo produttivo, ma la Congregazione non ha più denaro da anticipare e lancia l’appello: servono subito 30 milioni, non lasciamo morire una delle eccellenze italiane della farmaceutica.

 

ADOLESCENZA

LA STAMPA – “Prigionieri della tristezza. Nelle scuole un ragazzo su dieci usa psicofarmaci”. Un’inchiesta basata sul rapporto europeo su droghe e alcool (Epsad, europea schollo project on alcool and other drugs) rivela che il 10% degli studenti delle scuole italiane fra il 15 e i 16 farmaci usa psicofarmaci per superare situazioni di difficoltà con insegnanti e genitori. Lo studio indaga anche sulle sostanze illegali e l’alcol ma mentre i numeri sull’uso di queste sostanza si mantengono più o meno costanti è stato registrato un forte aumento del ricorso senza ricetta a sostanze psicoattive: dal 6% del 2003 al 10% di oggi. La media europea invece è attestata sul 6%. I dati italiani sono stati raccolti dal Cnr di Pisa, che ha analizzato anche la portata e le caratteristiche del fenomeno. I farmaci usati sono quelli per l’insonnia, per regolare l’umore (antidepressivi) per l’iperattività, spesso prelevati dall’armadietto di casa ma anche acquistate via internet. Emilia Costa, primario dell’Istituto di fisiologia clinica dell’istituto parla di «un dato sconvolgente», e sottolinea: «dobbiamo indagare nel profondo. Questi ragazzi si sentono già anziani e hanno bisogno di supporti artificiali dall’esterno che li sorreggano».

 

STALKING

AVVENIRE – In un mese cento denunce, e solo nella giornata di sabato, cinque arresti. Cresce il numero di persone accusate di stalking: almeno 80 uomini e 4 donne denunciate, 38 arresti al 26 marzo scorso, di cui 18 al Nord, 11 al centro e 9 al Sud. Secondo il ministro Carfagna è in atto un cambiamento culturale che permette alle vittime di ribellarsi alle dinamiche di violenza.

CONSUMI

AVVENIRE – Confconmmercio ha fotografato i cambiamenti delle economie territoriali fra il 2002 e il 2008. A rischiare l’estinzione sono soprattutto «gli alimentari dietro l’angolo». Per la Cgia di Mestre a pesare sono in particolare i canoni di locazione che rendono insostenibili le spese. In sei anni hanno chiuso 11.500 piccoli esercizi.

ROM

AVVENIRE  – Una pagina nell’inserto di Milano dedicata alla Casa della Carità di Don Colmegna e all’accoglienza temporanea di alcuni dei Rom sfrattati dal cavalcavia di Bacula: 5 nuclei familiari, 17 persone in tutto tra cui 10 bambini, ospitati per essere accompagnati gradualmente alla piena autonomia.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.