Mondo

Turchia: la diplomazia statunitense al lavoro per Ankara

Dopo il caso "armeno", l'amministrazione Bush offre nuovi segnali al governo turco promettendo appoggio incondizionato per lottare contro il Pkk

di Joshua Massarenti

Un colpo al cerchio, un altro alla botte. La diplomazia targata made in Usa è capace di miracoli. Il caso turco vede l’amministrazione reppublicana nei guai dopo la Camera dei deputati (a maggioranza democratica) si era imputata sulla decisione del presidente Bush di non risconoscere il genocidio armeno. A dar man forte ad Ankara, ci ha pensato che oggi assicurato l’impegno degli Stati Uniti a lavorare con le autorità turche e irachene per combattere contro i terroristi curdi, nel giorno in cui il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha dato luce verde a possibili incursioni militari nel nord dell’Iraq contro le basi del Pkk. “Gli Stati Uniti sono impegnati a lavorare con la Turchia e l’Iraq per combattere contro il Pkk – ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, Gordon Johndroe – Sappiamo che gli attacchi da parte di solitari gruppi curdi non sono nell’interesse ne’ della Turchia ne’ dell’Iraq”. Secondo il portavoce, Ankara e Baghdad “vogliono lavorare insieme su questo problema e il modo piu’ efficace e appropriato e’ di proteggere i cittadini di entrambi i Paesi”. Johndroe non ha pero’ voluto dire se la Casa Bianca dara’ il suo assenso a possibili incursioni turche nel nord dell’Iraq, da dove i terroristi curdi lanciano continuano attacchi contro l’esercito di Ankara, l’ultimo dei quali domenica scorsa e’ costato la vita a 13 soldati.


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