Mondo

Turchia: finanziamento record dal FMI

Con i 31 miliardi di dollari di prestito, Ankara ha superato i 22 miliardi concessi a Buenos Aires. E' record assoluto

di Paul Ricard

Kemal Dervis, il ministro dell’Economia turca, era molto sicuro di sé mentre tracciava ottimistiche previsioni sul futuro del suo disastrato Paese davanti all’attenta platea del World Economic Forum a New York. Dervis era ottimista perché sapeva di parlare pochi minuti in anticipo rispetto all’annuncio ufficiale con cui il Fondo monetario internazionale avrebbe dato il via libera a un programma di aiuti triennale da 16,2 miliardi di dollari (di cui sei dovrebbero essere subito restituiti dalla Turchia al Fondo). Dei rimanenti, tre dovrebbero essere concessi questo mese e gli altri sette in rapida successione. Gli aiuti serviranno a sostenere il programma economico del Governo per il 2002-2004. “Il prestito è stato approvato” ha detto un membro del Fondo, al termine della riunione dell’esecutivo.

Il programma di aiuti raggiunge così la cifra complessiva di 31 miliardi di dollari. Una cifra che fa di Ankara il maggior beneficiario del Fondo di ogni tempo. Meglio di così non poteva andare per Kemal Dervis, ex funzionario del Fondo monetario e oggi zar incontrastato della politica economica turca e forse in futuro anche della politica. Con i 31 miliardi di dollari di prestito, Ankara ha superato i 22 miliardi concessi a Buenos Aires, il secondo mercato emergente in crisi profonda con cui il Fondo però è stato molto meno premuroso. Il segreto del successo di Ankara è tutto racchiuso nel rapporto preferenziale che il Paese della Mezza Luna può vantare con gli Stati Uniti d’America e naturalmente con le istituzioni finanziarie internazionali: la Turchia può mettere sul piatto della bilancia il suo “peso” strategico e militare nell’aerea di competenza nella lotta al terrorismo. E tanto basta per rassicurare gli uomini del Fondo monetario e gli investitori privati.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.