Welfare

Turchia e morti in carcere: siamo a 40

L'ultimo decesso è di un trentunenne

di Paolo Manzo

Strano che il governo turco non si chieda come mai, da anni, non viene accettata la sua domanda di accesso nell’Europa comunitaria. Il nodo principale che impedisce l’ingresso del più occidentale dei Paesi mussulmani, vero ponte tra oriente ed occidente, è proprio il rispetto dei diritti umani fondamentali. Dal Kurdistan alla condizione “disumana” del sistema carcerario di Ankara il passo è breve e certo non aiuta l’entrata nel consesso della Ue il 40esimo decesso dall’inizio dell’anno, a causa dello sciopero della fame che moltissimi detenuti turchi hanno intrapreso da almeno un paio d’anni. Martedì scorso è infatti morto Mustafa Coskun, 31 anni, detenuto nella prigione di Elazig ma, solo oggi, l’Associazione turca dei diritti umanitari ha potuto darne notizia al mondo, tramite l’agenzia di stampa francese Afp.


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