Volontariato
Turchia condannata per violazioni diritti umani
Per gli abusi commessi durante i 27 anni di occupazione della parte settentrionale di Cipro
Nuovo brutto colpo alle aspirazioni della Turchia a entrare nell’Unione Europea. La Corte europea per i diritti umani di Strasburgo ha condannato il governo di Ankara per gli abusi sui diritti umani commessi durante i 27 anni di occupazione della parte settentrionale di Cipro.
Con 16 voti a favore e un solo contrario, i giudici di Strasburgo hanno giudicato la Turchia colpevole di aver violato i diritti alla vita, alla liberta’ e alla sicurezza dei greco ciprioti che vivono nel nord dell’isola La sentenza e’ stata immediatamente contestata dal ministero degli Esteri della ”Repubblica turca di Cipro Nord”, secondo cui ”la Turchia non ha fatto nulla di cui vergognarsi a Cipro”.
Con la sentenza di colpevolezza emessa nei confronti del governo di Ankara, la Corte di Strasburgo ha respinto il principio invocato dalla Turchia secondo cui non avrebbe alcuna responsabilita’ di quanto avvenuto nella parte settentrionale dell’isola perche’ la ”Repubblica turca di Cipro nord” e’ uno stato indipendente. Secondo i giudici, la Turchia ”ha esercitato un effettivo, totale controllo di Cipro nord attraverso la presenza militare” (circa 35mila soldati turchi si trovano nella ”Repubblica turca di Cipro nord” dal 1974).
Il governo di Ankara, citato in giudizio a Strasburgo dalla Repubblica greco cipriota, e’ stato tra l’altro trovato colpevole di non aver fatto le necessarie indagini sulle circa 1.500 persone scomparse dopo l’invasione turca; di aver trattato in modo disumano le famiglie dei greco ciprioti dispersi; di aver negato a 180mila greco ciprioti il diritto di tornare nelle loro case; di non averli ricompensati in seguito alla perdita delle loro proprieta’; di aver interferito nella liberta’ di religione.
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