Welfare

Tunisia, finalmente liberi gli internauti di Zarzis

Dopo ore di incertezza è ufficiale la liberazione dei nove internauti tunisini in carcere dal 2004 con l’accusa di aver scaricato da siti sotto osservazione governativa materiale ritenuto terroristico

di Francesca Naboni

?Finalmente liberi?, titola il sito dell?organismo che si è battuto per la liberazione dei giovani, rimasti vittime dell?attacco incondizionato ai diritti di espressione, informazione e comunicazione attuato dal governo tunisino. Le porte delle carceri si sono aperte ieri alle 14.30 come comunicano, dopo un tira e molla di conferme e smentite, le famiglie dei ragazzi e il Comitato di sostegno la cui portavoce, Térésa Chopin, è tra l?altro madre di Omar Chlendi uno dei condannati. Una vicenda che ha catturato l?attenzione dell?opinione pubblica internazionale e italiana, mobilitatasi in un appello per la liberazione promosso dall?associazione indipendente di giornalisti ?Lettera22?, dall’agenzia di servizi radiofonici Amisnet e dal Secolo della Rete, testate telematiche successivamente oscurate dai tunisini per aver ricordato la vicenda. Secondo l’agenzia France Press, il rilascio degli internauti, condannati in appello a 13 anni di carcere, rientrerebbe in un intervento più ampio del presidente Ben Ali, che avrebbe graziato oltre 1.600 prigionieri, tra cui una settantina di islamisti, come segnale di distensione in un periodo particolarmente caldo per le piazze musulmane.


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