Formazione

Tumori: scoperto al Gaslini lo “scudo” del neuroblastoma

E' il tumore solido più frequente nel bambino, ed è particolarmente aggressivo. La ricerca ha ora scoperto la molecola che gli fa da scudo protettivo

di Benedetta Verrini

Uno studio che potrà avere importanti applicazioni nella diagnosi e nella terapia del neuroblastoma è stato pubblicato da ricercatori genovesi del Gaslini, dell’Università di Genova e dell’IST sulla prestigiosa rivista americana ?Proceedings of the National Academy of Science? (PNAS). I ricercatori genovesi hanno scoperto una nuova molecola (B7-H3) presente, come un segno distintivo, sulla superficie cellulare di tutti i casi di neuroblastoma analizzati. Il neuroblastoma, il tumore solido più frequente nel bambino, è particolarmente aggressivo ed è purtroppo mortale in un’alta percentuale di casi. Sebbene la chemioterapia sia efficace e induca remissioni del male, il neuroblastoma spesso recidiva, diventando sempre meno controllabile. Da questo la necessità di identificarlo precocemente e, possibilmente, di trovare nuove terapie nei casi in cui la chemioterapia non sia più efficace. Lo studio, spiega un comunicato del Gaslini, è stato coordinato da Cristina Bottino, medico responsabile del modulo di Immunologia Molecolare del Laboratorio di Immunologia del Gaslini e Roberta Castriconi ed è stato svolto in collaborazione con Lorenzo Moretta, Direttore Scientifico del Gaslini e Alessandro Moretta, professore di Istologia presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Genova. ?Il fatto che la molecola B7-H3 sia sempre presente sulla superficie dei numerosi casi di neuroblastoma studiati al Gaslini – spiega la Dott.ssa Bottino – è importante perché ci ha fornito un test molto preciso per identificare le cellule di questo tumore. Questo è vero soprattutto nei casi, purtroppo frequenti, di recidiva in cui le cellule si annidano nel midollo osseo, dove, grazie al nostro studio, possono ora essere ?scovate? con sicurezza. L’identificazione precoce del tumore permette di iniziare subito la chemioterapia che sarà tanto più efficace quanto più applicata precocemente?. Questo utilizzo diagnostico della nuova molecola scoperta è pronto per essere applicato ai piccoli pazienti. Lo studio ha anche dimostrato che la molecola B7-H3 funziona come un vero e proprio scudo proteggendo il neuroblastoma dall’attacco delle cellule Natural Killer (NK), i principali killer dei tumori. E’ possibile neutralizzare tale scudo permettendo così alle cellule NK di aggredire e uccidere il tumore? I ricercatori genovesi hanno dimostrato che questo è possibile in laboratorio: spogliate le cellule tumorali dello scudo (cioè la molecola B7-H3), grazie all’utilizzo di anticorpi monoclonali specifici, le cellule NK hanno la possibilità di aggredire con successo il tumore e di ucciderlo. “E’ possibile che in un futuro non troppo lontano”, conclude il comunicato, “questa strategia possa funzionare anche nei piccoli pazienti colpiti da questo grave male”. Questo studio è stato possibile grazie a finanziamenti dell’AIRC, della Compagnia di San Paolo e dell’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma.


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