La ragazza dal sorriso dolce e dal papà campione è tornata grande. Anzi grandissima. Ai Mondiali di nuoto di Barcellona Tania Cagnotto ha vinto 2 argenti, il primo nel trampolino da 3 metri sincro (in coppia con l’amica Francesca Dallapé) e il secondo, nella gara individuale arrivando a 10 centesimi dalla vincitrice cinese He Zi.
Un doppio piazzamento che 11 mesi fa dopo la delusione dei Giochi di Londra (quarto posto e tante lacrime) sembrava difficile, perchè l’anno post olimpico è sempre particolare, soprattutto se si perde e in particolare se lo si fa per 20 centesimi di punto. E’ il periodo della riflessione, delle ossessioni, dello “scarico”. Per Tania è stato il momento della rinascita.
Un nuovo inizio fatto di difficoltà (“Avevo una sensazione di vuoto e spossatezza” ha dichiarato in un’intervista qualche mese fa), ma anche di normalità (l’arredamento con il fidanzato di una nuova casa a Bolzano) e di qualche idea nuova. Come quella di papà Giorgio che ha deciso di farsi affiancare nel suo lavoro di allenatore da Oscar Bertone, responsabile del progetto giovani della Federazione italiana ma soprattutto persona che conosce Tania come fosse una sorella minore.
Una conoscenza che è stata utile per riuscire a stimolare l’atleta e migliorarla ancora. E risultati si sono visti e non solo per il medagliere. Agli Europei di Rostock ha vinto 2 ori e un argento e a Barcellona l’atleta di Bolzano è sempre stata concentrata, ha sbagliato pochissimo e non ha avuto i “buchi” di altre gare. Al di là dei piazzamenti è stata la più brava. E adesso Rio 2016, sembra più vicina.
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