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Tubercolosi: Msf attacca la strategia dell’Oms

Ogni anno la malattia causa due milioni di morti e nove milioni di nuovi casi

di Redazione

Quasi due milioni di morti e nove milioni di nuovi casi ogni anno. La situazione sul fronte della tubercolosi e’ drammatica, ha affermato “Medici senza frontiere” (Msf), che, dati alla mano, contesta le previsioni dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) sulla possibilita’ di eliminare la patologia entro il 2050. La situazione, invece, non puo’ che peggiorare, secondo Msf: “La tubercolosi avanza a causa della pandemia di Hiv/Aids (un terzo dei 40 milioni di sieropositivi nel mondo sono anche malati di tubercolosi) e la forma multi-resistente della malattia, particolarmente difficile da curare, sta aumentando in maniera allarmante, con due milioni di malati e 500.000 nuovi casi ogni anno”. La strategia dell’OMS non ha permesso di contenere la pandemia, ma soprattutto non permette di curare in maniera corretta una parte molto importante di malati. “L’organizzazione pratica da diversi anni una forma di auto-promozione della sua strategia invece di riconoscere i propri limiti”, ha detto Stefano Savi, direttore di Medici Senza Frontiere (MSF) Italia. “Il risultato”, ha continuato, “e’ che la risposta fornita per fronteggiare la catastrofe rappresentata dalla tubercolosi e’ inadeguata”. Gli esperti, ha spiegato Msf, contestano l’efficacia del vaccino BCG. Il test diagnostico e’ vecchio di 124 anni e individua il bacillo della tubercolosi solo nella meta’ dei malati, lasciando milioni di persone, soprattutto bambini, senza cure. Il farmaco piu’ recente utilizzato oggi risale a 40 anni fa e deve essere assunto per un periodo da sei a otto mesi, con il rischio di perdita della sua efficacia in caso di interruzione. Inoltre, per quanto riguarda l’approvvigionamento in farmaci antitubercolosi, la strategia dell’Oms e’ “ambigua”. Essa “raccomanda giustamente l’utilizzo di farmaci da essa ‘pre-qualificati’, ma i mezzi che mette a disposizione per questa procedura di validazione sono insufficienti. E il Global Drugs Facility, ospitato dall’Oms, principale centro d’acquisto dei farmaci antitubercolosi per i paesi poveri, dovrebbe fornire in maniera prioritaria farmaci che abbiano ottenuto questo certificato di qualita’. Invece, nella maggior parte dei paesi dove noi abbiamo dei programmi contro la tubercolosi, constatiamo che i programmi nazionali utilizzano farmaci non pre-qualificati”.


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