Famiglia

Tubercolosi: Aventis e Nelson Mandela alleati per combatterla

L’investimento di Aventis si aggira intorno ai 15 milioni di Euro in Sudafrica, e avrà come partner prporio la Fondazione di Mandela

di Gabriella Meroni

Aventis e la Nelson Mandela Foundation hanno firmato il 22 aprile scorso un accordo per combattere la diffusione della tubercolosi in Sud Africa. La cerimonia si è tenuta a Johannesburg con la partecipazione di Nelson Mandela e di Richard J. Markham, CEO di Aventis Pharma, la società farmaceutica del gruppo Aventis. Il progetto di collaborazione (si chiamerà TB Free) ha l?obiettivo di migliorare la situazione sanitaria degli ammalati di tubercolosi in Sud Africa incrementando la diagnosi (aumentando del 70% l?individuazione di nuovi casi) e il livello di cura (curando l?85% dei casi attuali). Il tutto secondo gli standard dell?Organizzazione Mondiale della Sanità. L?investimento di Aventis si aggira intorno ai 15 milioni di Euro suddivisi nel periodo di cinque anni. La metodologia che verrà adottata è la DOT, cioè la ?terapia sotto osservazione diretta?, raccomandata a livello internazionale per il controllo della tubercolosi. Vuol dire che il paziente si reca personalmente presso il centro antitubercolare dove è in cura e assume la terapia in presenza di un operatore sanitario. La garanzia di prendere regolarmente tutti i farmaci e al giusto dosaggio consente le massime possibilità di guarigione. Questa terapia viene identificata come la migliore disponibile per il miglior rapporto costi-effetti benefici. Attualmente in Sud Africa solo il 23% degli ammalati di tubercolosi sono curati con questa metodologia. Il progetto di Aventis prevede la realizzazione di una rete sanitaria per educare professionisti e pazienti alla necessità di mantenere costante la terapia. Verranno creati 9 centri nazionali di cura della tubercolosi, addestrati 18 operatori sanitari a tempo pieno per la terapia DOTS, con 9 responsabili di progetto. I due operatori sanitari di ogni centro formeranno 3.350 persone al mese (40.200 all?anno) con l?obiettivo di mutare il rapporto fra pazienti DOT e non dall?attuale 1>20 al 1>2. Il progetto DOT è integrato con la strategia antitubercolosi del governo sudafricano e verrà implementato in conformità con le disposizioni del locale Ministero della Salute. Nelson Mandela ricorda il suo coinvolgimento personale: ?Tutti devono seguire la cura prescritta. Anche a me è stata diagnosticata la tubercolosi quando ero in prigione e mi dissero che avrei dovuto seguire un trattamento per sei mesi. Se non avessi ubbidito molto probabilmente non avrei superato la malattia. Ma invece ho seguito attentamente le istruzioni del medico e sono guarito completamente. E posso anche dire che la tubercolosi non ha influito negativamente sulla qualità della mia vita?. ?La Fondazione Nelson Mandela è considerata un partner affidabile ? commenta Richard J. Markham, CEO di Aventis Pharma ? e lavora in modo efficace per garantire un prima assistenza sanitaria al paese. Credo che il progetto TBFree giocherà un ruolo importante nel combattere la tubercolosi in Sud Africa?.


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