Cultura

Tsunami: nessuna epidemia, ma pericolo sempre in agguato

L'organizzazione mondiale della sanità richiama alla vigilanza per i prossimi mesi

di Joshua Massarenti

Nei Paesi del Sud-Est asiatico colpiti dallo tsunami non si sono verificate le temute epidemie, prima tra tutte il colera, paventate dall’Oms. Ma il rischio che si diffondano, spiega in una nota Walter Pasini, direttore del Centro Oms di medicina dei viaggi, persistera’ ancora per alcuni mesi, a causa di alcune condizioni tra cui il difficile accesso all’acqua pulita, le precarie condizioni igieniche dei campi profughi e le difficolta’ nello smaltimento dei rifiuti. E’ l’Oms a coordinare gli interventi nei diversi Paesi piegati dalla furia del maremoto. Per far cio’, l’Organizzazione mondiale della sanita’ si avvale di uno staff di epidemiologici che operano sul campo, coordinati dai colleghi dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, in Usa. A Ginevra e’ in funzione una direzione strategica che definisce gli interventi nei vari Paesi, mentre a Nuova Delhi, nella sede regionale per l’Asia e negli uffici nazionali dell’Oms, sono attivi uffici operativi. Un ruolo chiave, nell’intervento dell’Oms, e’ costituito dalla sorveglianza delle malattie infettive, colera in primis.

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