Volontariato

Tsunami, Caritas: chiusi i riflettori, aperti i cantieri

A 4 mesi dal disastro nel sud est asiatico ecco a che punto sono i progetti della Caritas italiana

di Redazione

Ritrovare e ritrovarsi nella quotidianità. Tra i superstiti del maremoto del 26 dicembre scorso cresce il bisogno di normalità, anche se permangono situazioni di forte precarietà. Proprio per questo, Caritas Italiana, in collegamento con la rete internazionale, prosegue e anzi intensifica il suo impegno in favore delle popolazioni locali con progetti a medio e lungo termine. Puntando sul coinvolgimento comunitario in relazione a bisogni specifici: programmi in favore di donne sole e bambini, sostegno ad agricoltori e pescatori per la ripresa delle attività, ricostruzione delle case, avvio di piccole attività economiche, sostegno psicologico. In Indonesia, Sri Lanka, India, Thailandia sono già in atto interventi per 4 milioni e mezzo di euro, in collegamento con le realtà locali, nel quadro di piani pluriennali avviati dalla rete internazionale Caritas per oltre 200 milioni di euro. Ora si stanno anche mettendo a punto aiuti per Myanmar (ex Birmania), Malesia e Maldive. In Indonesia, Caritas Italiana è pronta ad intervenire nell’isola di Nias, diocesi di Sibolga, nuovamente colpita dal sisma del mese scorso. Qui il lavoro che si appresta a svolgere è di sostegno alla Caritas locale, che è coordinata da padre Barnaba Winkler, rimasto ferito proprio a causa dell’ultimo terremoto. Oltre ad attività di ricostruzione, è previsto un aiuto per 80 donne cui verrà fornito il materiale necessario perché riprendano le loro attività di sartoria. In tutto il Paese un altro campo di intervento prioritario riguarda il trattamento dei traumi psicologici, soprattutto nella provincia di Aceh, già tormentata dal conflitto in corso. In particolare, sono già in atto interventi all’interno di 18 campi di accoglienza e – grazie alla formazione di operatori locali – si prevede di raggiungere quasi 800 persone in 14 comunità. È previsto tra l’altro in questi mesi l’avvio dei lavori per la costruzione di due centri sanitari e di quattro cliniche con reparti di ostetricia, dove verrà curata la formazione del personale sanitario e verranno assistite 50.000 persone. In Thailandia è in corso un programma triennale, principalmente su tre aree: microcredito, sviluppo per le donne, pace e riconciliazione. Anche qui Caritas Italiana prevede di intensificare gli sforzi, soprattutto in affiancamento alla Caritas diocesana di Surat Thani. In India si cerca di ritornare alla normalità, con la chiusura di molti campi d’accoglienza e lo spostamento di parte della popolazione colpita verso alloggi temporanei. Nelle isole Andamane e Nicobare, insieme al Governo e al Sant John’s Medical College si è proceduto alla definizione di alcune aree di intervento: ?Progetto per la Raccolta dell’Acqua Piovana? per sopperire alla carenza idrica che colpisce tutto l’arcipelago, ?Progetto Pilota per la costruzione di un Centro Rurale di Formazione? e predisposizione sulle isole di vari servizi pubblici. Intanto sono stati allestiti campi base nell’area di Port Blair, Hut Bay, Katchal Island, e si è provveduto alla costruzione di circa 1.000 alloggi provvisori nell’area di Campbell Bay. Nell’Andra Pradesh sono già state assistite 19.217 famiglie in 126 villaggi e si stanno organizzando progetti per la ripresa della pesca e la ricostruzione delle case. È stata inoltre messa a punto una serie di interventi anche nelle aree del Kerala e del Tamil Nadu. In quest’ultima regione Caritas Italiana si sta mobilitando a sostegno della Caritas diocesana di Tuticorin, anche per facilitare il coordinamento tra la rete internazionale e le Caritas diocesane italiane. In Sri Lanka Caritas Italiana prosegue il suo lavoro di supporto alla Caritas locale ed al team di esperti internazionali, concentrando l’impegno soprattutto nelle aree di Jaffna, Colombo e Chilaw, con la messa a punto di piani riabilitativi integrati, con attenzione specifica ai bambini. Più in generale in tutto il Paese l’intervento della rete internazionale riguarda alloggi temporanei e abitazioni, ricostruzione, potabilizzazione dell’acqua, fornitura beni alimentari e non, sostegno socio-economico, scolastico, psicologico post-traumatico. Per sostenere gli interventi in corso (causale ?Maremoto Oceano Indiano 2004?) tramite Caritas Italiana: – c/c postale n. 347013 – c/c bancario 11113 – Banca Popolare Etica, Piazzetta Forzatè 2, Padova – CIN: S ABI: 05018 CAB: 12100 Iban: IT23 S050 1812 1000 0000 0011 113 – Bic: CCRTIT2T84A – c/c bancario 10080707 – Banca Intesa, p.le Gregorio VII, ROMA – CIN: D ABI: 03069 CAB: 05032 Iban: IT20 D030 6905 0320 0001 0080 707 – Bic: BCITITMM700 – Cartasì e Diners telefonando a Caritas Italiana 06/541921 (orario di ufficio) – Cartasì on-line sul sito www.caritasitaliana.it (?Speciale maremoto?, o ?Come contribuire?)


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