Cultura

Tsunami: bilancio vittime italiane, al massimo 51

22 salme già rimpatriate, ufficialmente mancano all'appello ancora 29 persone

di Gabriella Meroni

Potrebbero essere al massimo 51 le vittime italiane del maremoto che il 26 dicembre scorso ha devastato il sud est asiatico: in patria finora sono stati riportati i corpi di 22 connazionali; all’appello mancano 29 persone ancora da identificare ma per le quali sono stati eseguiti tutti gli accertamenti e i rilievi dei campioni di dna dei familiari per procedere ai confronti. Il bilancio ufficiale e’ stato stilato dal gruppo misto costituito da personale del ministero dell’ interno – dipartimento della Pubblica Sicurezza, e del ministero degli Esteri al lavoro ormai da tre mesi. Ai dispersi si aggiungono i nominativi di 16 persone considerate ”irreperibili” per i quali in Italia non e’ stato possibile completare gli accertamenti perche’ le segnalazioni giunte subito dopo la tragedia erano incomplete o sbagliate. Gli investigatori ritengono, quindi, che si possa trattare di sopravvissuti che nel frattempo sono rientrate in Patria. Gli specialisti della scientifica della Polizia di Stato procedono tra Phuket e Krabi nel lavoro di identificazione delle vittime comparando i dati inviati dall’ Italia con quelli di 1.400 cadaveri ancora senza nome. Complessivamente, gli specialisti italiani hanno lavorato su un elenco di 563 connazionali e ne hanno rintracciati vivi 496. Dei 29 dispersi, 21 erano in Thailandia, tre nello Sri Lanka, tre in India e due in Indonesia. L’ elenco comprende nove italiani da tempo residenti all’ estero – Olanda, Thailandia, Inghilterra, Sri Lanka, Germania, Belgio, Giappone, Svizzera (2) -. Gli altri risiedevano a Milano (3), Torino (3), Bologna (2), Piacenza (2), Bolzano (2), Roma, Mantova, Lucca, Palermo, Rimini, Vercelli, Foggia, e Genova. Gli esperti del gruppo misto non escludono che tre o quattro persone considerate disperse possano essere ancora in vita perche’ abitavano in zone interne dell’ India e della Thailandia e avevano interrotto da tempo ogni rapporto con i familiari.


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