Famiglia
Truppe private a fianco dei peacekeeper Onu
È una proposta inglese che ne affiderebbe il controllo al non profit. E non dispiace alle Nazioni Unite
Un esercito di ex soldati pronti a lavorare per l’Onu potrebbe presto affiancare i peacekeeper di Kofi Annan intervenendo appena viene segnalata un’emergenza o un conflitto a bassa intensità nel mondo.
Questa la proposta di un gruppo inglese chimato Global Security Partnership Project che, secondo il quotidiano Financial Times, le Nazioni Unite starebbero analizzando in questi giorni per rendere più efficaci le loro operazioni di peacekeeping.
Secondo il gruppo inglese, il principale problema dell’Onu è che spesso impiega troppo tempo per inviare sul campo i suoi uomini di pace. Da qui la proposta di costituire un database coi nomi di 5mila ex soldati, pronti a lavorare per le Nazioni Unite, di cui almeno 200 dovrebbero essere pronti a partire in missione in poche ore per bloccare scoppi di violenze prima che si trasformino in guerre civili.
A gestire gli ex soldati, dovrebbe essere una organizzazione non profit e a decidere quando impiegarli un colleggio di esperti di diverse nazionalità.
Come è stata accolta la proposta al Palazzo di Vetro? Secondo il quotidiano inglese, le Nazioni Unite sarebbero divise tra la paura di assoldare dei mercenari e il bisogno di tenere sotto controllo piccoli conflitti prima che si trasformino in guerre.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.