Elezioni Usa 2024

Trump vince, i migranti perdono

Cresce il timore per come la nuova amministrazione americana tratterà chi cerca salvezza negli Stati uniti: «Trump ha già dimostrato una visione distorta e discriminatoria, trattandoli come numeri piuttosto che come persone con diritti e dignità» è la preoccupazione di Agostino Sella dell'associazione Don Bosco 2000

di Nicola Varcasia

Mentre il mondo attende ancora la voce di Kamala Harris dopo la bruciante sconfitta elettorale alle elezioni americane, le voci dall’Italia si sentono eccome. Sono quelle della società civile che non ha paura di posizionarsi e confrontarsi, sia pure a distanza, sui temi di propria diretta competenza. Ne è un esempio l’associazione Don Bosco 2000 che, in una nota, esprime forte preoccupazione per la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Una decisione, spiegano alla Don Bosco, che rischia di «acuire le tensioni globali e rappresenta un ostacolo per migliaia di migranti che sognano un futuro migliore».

Speranze soffocate


È il presidente Agostino Sella a chiarire il punto: «Trump ha già dimostrato una visione distorta e discriminatoria nei confronti dei migranti, trattandoli come numeri piuttosto che come persone con diritti e dignità. Siamo seriamente preoccupati che il suo ritorno al potere possa soffocare le speranze e i sogni di chi, mosso dal desiderio di una nuova opportunità, cerca un futuro sicuro e dignitoso».

Dignità umana

Per Don Bosco 2000, che si impegna quotidianamente per promuovere l’integrazione e la tutela dei diritti dei migranti, è inaccettabile che si torni a politiche divisive e all’erezione di muri: «La dignità umana non conosce confini e non può essere limitata da logiche di chiusura. Ogni essere umano merita rispetto e accoglienza, indipendentemente dalla sua origine», prosegue Sella. L’Associazione invita perciò la comunità internazionale a vigilare affinché i diritti dei migranti siano sempre tutelati e a non abbassare la guardia di fronte a politiche che minacciano di inasprire un clima globale di esclusione e diffidenza. E ribadisce il proprio impegno «per un mondo di ponti e non di muri, dove il diritto di ogni individuo di cercare una vita migliore sia riconosciuto e rispettato».

Foto di Max Bohme su Unsplash

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