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Truffe: pronto un ddl contro “vendite piramidali”

Il provvedimento mira a colpire chi propone catene di Sant'Antonio commerciali

di Gabriella Meroni

Ti vendono una spazzola, una pentola, o magari il biglietto di una lotteria e ti propongono ”l’affare” di piazzarne il doppio o il triplo, prospettandoti lauti guadagni, anche se alla fine, con il gioco delle percentuali sulle vendite, sono solo loro a trarne profitto. Illecitamente. Sono i piazzisti-truffatori, che ogni anno in Italia colpiscono migliaia e migliaia di cittadini, in gran parte anziani o giovani disoccupati, attraverso il trucco della catena di Sant’Antonio. La lotta a questo tipo di truffa approda in Parlamento con il ddl presentato dal senatore della Margherita Giuseppe Vallone, che propone norme per la tutela dei consumatori dalle cosiddette ‘vendite piramidali’.

Il ddl tende innanzitutto a distinguere tra le forme corrette di vendita diretta e quelle ”che si sono giustamente meritate la qualifica di truffe”, spiega Vallone. Il provvedimento prevede, tra l’altro, l’obbligo, per i venditori, di esporre il tesserino di riconoscimento previsto dal decreto legislativo del marzo ’98.

Per i piazzisti-truffatori sono previste sanzioni di non poco conto: l’arresto da 6 mesi a 1 anno o una multa da 200 a 700 milioni per chiunque realizzi o promuova organizzazioni o operazioni come ”giochi, piani di sviluppo, catene di Sant’Antonio e simili, che configurano la possibilita’ di guadagno attraverso il mero reclutamento di altre persone, a fronte del pagamento di un corrispettivo”. Per chi coopera con i piazzisti-truffatori e induce o tenta di indurre altre persone a partecipare a tali organizzazioni c’e’ l’arresto da 1 a 3 mesi o un’ammenda da 5 a 50 milioni.

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