Non profit

«Troveremo un accordo, legge entro un anno»

L’opinione di Giorgio Tonini, senatore Pd

di Emanuela Citterio

Loda la collaborazione con Mantica. Non si candida a viceministro. Ma a Veltroni chiede una delega forte

In caso di vittoria del centrosinistra, chi sarà il viceministro con delega per la cooperazione? Lo chiediamo a Giorgio Tonini, senatore uscente del Pd. «Bisognerebbe chiederlo a Veltroni. Io non avanzo la mia candidatura. L?importante è che ci sia un viceministro. Con la scelta di limitare a 12 i ministri, l?unica alternativa è dare deleghe pesanti».

Vita: La riforma della legge 49: lei è stato autore del testo approvato a febbraio in Senato. Cosa prevede per il futuro?
Tonini: Riprenderemo il cammino da dove è stato interrotto. Per la prima volta c?è stata una convergenza bipartisan sulla riforma della cooperazione.

Vita: I tempi per arrivare a una nuova legge: quanto ci vorrà se andrà al governo il centrosinistra?
Tonini: Potrebbe bastare un anno, se sarà valorizzato il lavoro fatto e non si ripartirà da zero.

Vita: Agenzia per la cooperazione: sì o no?
Tonini: Il centrosinistra si è espresso per il sì. È stato necessario tuttavia cercare un compromesso fra le varie parti politiche. Il governo aveva proposto un modello di agenzia forte, che gestisse il fondo unico in cui dovevano confluire le risorse della cooperazione con autonomia decisionale. Dopo l?opposizione del centrodestra abbiamo cercato una via intermedia, quella di un?agenzia operativa. Il fondo unico, in questo caso, sarebbe gestito da un comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo.

Vita: La sua posizione sembra più vicina a quella del senatore Mantica di An che alla Sinistra L?arcobaleno?
Tonini: Con Mantica c?è stata una buona collaborazione. Credo che su temi come questo sia più pagante cercare una soluzione condivisa.

Vita: Nel 2007 l?Italia ha versato 3 miliardi di euro per l?aiuto allo sviluppo. Alle ong sono andati 70 milioni: il resto?
Tonini: La sostanza è che il Paese non sa come si spendono i soldi per l?aiuto pubblico allo sviluppo. I fondi sono gestiti da una molteplicità di attori. Ricondurre a una logica unitaria la cooperazione è lo spirito essenziale che anima la bozza che abbiamo licenziato in Senato. L?idea di una programmazione unitaria triennale e di un documento che rappresenti una previsione di spesa in questo campo è il cuore della riforma.

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