Mondo
Tropa de Elite vince Berlino
L'Orso d'Oro al film del brasiliano Padilha è una sorpresa solo per chi non lo aveva visto o per chi non conosce il Brasile
di Paolo Manzo
Il successo al Festival di Berlino dal film Tropa de Elite del regista José Padilha non deve stupire. Sarebbe stato stupefacente il contrario. La storia è molto forte e rappresenta l?altra faccia di Cidade de Deus, il capolavoro di Fernando Meirelles che qualche anno fa spiattellò in faccia a un mondo assuefatto alle immagini da cartolina di Copacabana la realtà infernale di Rio de Janeiro. Lo stesso fa ?Tropa de Elite?, e se possibile in una forma ancora più cruda e realistica.
Se infatti ?Cidade de Deus? giocava molto con la tecnica del flash back e con un montaggio davvero sublime, il film di Padilha lascia meno spazio ai voli pindarici, concentrandosi di più sul plot narrativo. Se ?Cidade de Deus? mostrava ad un Occidente incredulo come gli abitanti delle favelas carioca imparano ad uccidere con una freddezza disumana sin dall?infanzia e come il deus ex machina di questi concentrati di povertà sia in realtà il narcotrafficante di turno, ?Tropa de Elite? descrive l?altra faccia della stessa medaglia, ovvero le metodologie da ?guerra sporca? utilizzate dal Battaglione per le Operazioni Speciali, il Bope, che per combattere la violenza usa la violenza, senza nessun rispetto per i diritti umani…
… Con questo film Padilha ci conferma che oggi in Brasile non c?è molto spazio per i dubbi etici, che il sistema, nonostante le apparenze, coinvolge tutti e che la lotta per la sopravvivenza va di pari passo con l?abbruttimento morale di una società. Un film tanto duro quanto credibile questo ?Tropa de Elite?, che in Brasile ha diviso il paese, che distilla pessimismo a ragion veduta e che mostra una guerra dove nessuna delle fazioni è innocente. E dove la violenza è l?arma di tutti, sia del carnefice che della vittima.
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