L’ultimo trend in atto? La controversia sugli
odori dei cibi etnici. Motivi nuovi, vecchia tendenza
alla litigiosità. Spiccata soprattutto al Nordpagina a cura di Daniela Verlicchi
Condominio, l’ultima frontiera dell’integrazione. Lì la convivenza tra italiani e stranieri è davvero una sfida: forse più che altrove. Tra le cause principali di litigi tra condomini, l’Anammi, l’associazione nazional-europea degli amministratori di condominio, ha individuato i rumori e gli odori provenienti da altri appartamenti. Ed in particolare quelli “etnici”, cioè derivanti da tradizioni e culture gastronomiche straniere.
Una problematica piuttosto complicata da dirimere, spiega il presidente dell’Anammi, Giuseppe Biga: «Se si accetta una zaffata di soffritto o di broccoli nell’atrio, perché non quella di pollo al curry?». Questione di tolleranza, ma soprattutto di buon senso, continua Biga, come in molte altre questioni condominiali dove le regole (quelle obbligatorie per tutti) sono poche e ben confuse.
La cucina etnica inizia ad essere una bella grana per gli amministratori di condominio. Soprattutto al Nord, dove la densità abitativa e i tassi migratori sono più elevati. Il risultato è che il 45% delle diatribe rilevate dall’Anammi (attraverso un sondaggio tra i suoi amministratori) si scatenano da Roma in su. E in particolare nel Nord-Est: tra i vicini di casa “peggiori” infatti ci sono i veneti che da soli provocano il 12% delle controversie italiane. I tanto “temuti” condomini lombardi, in realtà, sono meno agguerriti dei laziali e dei campani (responsabili del 10% delle dispute). Tra i “piccoli ma terribili” in rapporto alla densità abitativa: valdostani (che da soli provocano il 6% delle liti), marchigiani e umbri. Serafici nella loro tranquillità condominiale, invece, i lucani e i sardi con un 2% di liti a testa. Ma in queste regioni, avverte Bica, «i condomini sono come mosche bianche: le tipologie abitative più comuni sono altre».
Cucina etnica a parte, le ragioni per litigare tra condomini sono davvero tante: l’uso di spazi comuni, i rumori in cortile (vita dura, soprattutto per i bambini che giocano), la botanica e l’innaffiatura di piante e fiori e il rapporto con gli animali domestici. Attenzione anche a non esagerare con lo scuotimento di tovaglie dalla finestra. E, incredibile ma vero, solo all’ultimo posto tra le cause di discussioni c’è il pagamento delle spese condominiali.
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