Famiglia

Tribunale del malato: ospedali non rispettosi del paziente

Presentati i risultati di Audit Civico di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.

di Carmen Morrone

Piu’ comfort e maggiore capacita’ di accoglienza ma ancora scarsa attenzione per l’informazione e il rispetto dell’identita’ del paziente. Cosi’ 22 ospedali del nostro paese sono stati fotografati dall’Audit Civico di Cittadinanzattiva-Tribunale del malato i cui risultati sono stati presentati questa mattina. Il progetto, alla sua terza annualita’, consiste in un’analisi critica e sistematica condotta da cittadini ed operatori – quest’anno – su 22 strutture sanitarie, che hanno deciso di mettersi a nudo (in tre anni sono state monitorate 47 aziende sanitarie, circa 1/6 delle aziende in Italia – 35 ASL e 12 Aziende ospedaliere – e in particolare 73 ospedali, 77 sedi di distretto, 60 poliambulatori, 58 servizi di assistenza specialistica territoriale e semiresidenziale) per valutare l’orientamento al cittadino nella organizzazione e nella gestione dei servizi; la priorita’ data alla prevenzione dei rischi, alla riduzione del dolore e al sostegno dei malati cronici ed oncologici; il coinvolgimento dei cittadini nella definizione e nella valutazione delle politiche aziendali. Alessio Terzi, responsabile del progetto Audit Civico e vice presidente di Cittadinanzattiva, ha spiegato che il 67% dei letti degli ospedali osservati e’ in stanze con servizi igienici riservati; il 98% dei posti letto e’ dotato di sedia, comodino e armadietto; in oltre il 90% delle strutture e’ possibile scegliere tra due o piu’ menu’ alimentari. Ma si deve attendere in media 17 giorni, con punte di 30, per il rilascio della cartella clinica e solo il 12% delle strutture assicura la privacy dei malati in fase terminale, destinando loro una stanza singola.Roma, 28 apr – ”L’Audit si rivela sempre di piu’ come una delle procedure attraverso le quali le organizzazioni civiche possono valutare i Livelli essenziali di assistenza nella pratica”, ha sottolineato Stefano Inglese, segretario nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. ”Le disomogeneita’ sempre piu’ evidenti tra Regione e Regione nella offerta e nella qualita’ e sicurezza delle prestazioni richiedono strumenti di verifica e di controllo che consentano ai cittadini di dire la propria sulle scelte di politica sanitaria, sulle aree problematiche, sulle priorita’ di intervento. Per questa ragione stiamo puntando con forza su accordi e protocolli di intesa con le Regioni, come quelli gia’ realizzati con le Regioni Emilia Romagna e Lazio, per la maggiore diffusione possibile di procedure di audit civico quale criterio discriminante per l’accreditamento istituzionale delle strutture”.

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.