Welfare
Triage, gel e mascherine: così i bambini tornano a fare gruppo
Primo giorno di centri estivi. Con linee guida rigidissime, cambiate peraltro soltanto tre giorni prima dell'apertura. «L’oratorio estivo quest’anno sarà un po’ diversa dal solito, ma pur sempre un’esperienza importante. Gli educatori hanno lavorato sodo per preparare “qualcosa di inedito”, in tutta sicurezza», ha scritto Ivano Zoppi, presidente di Pepita. «Siamo capaci di farlo e, con coraggio, lo abbiamo fatto. Buona estate a tutti i bambini e buon lavoro a noi».
«Don Achille ci ha salvato». «Un centro estivo anche solo per 4 ore per i bambini è fondamentale, io lavoro da casa ma capisco che loro hanno bisogno di stare con gli altri bambini». All’ingresso dell’Oratorio San Luigi Gonzaga di Bussero le mamme salutano così l’inizio del campo estivo 2020. Un’occasione scontata, gli altri anni, un mezzo miracolo in tempi di Covid-19. Quello di Bussero è uno degli oratori con cui collabora Pepita ed è uno dei primi a partire: oggi infatti, 15 giugno, è il giorno in cui il Governo ha fissato la riapertura dei centri estivi. Poche le realtà che si sono imbarcate in questa avventura, vuoi per gli spazi, per i costi, per gli adulti necessari, per il coraggio (anche quello) che serve per assumersi le responsabilità che le linee guida attribuiscono a chi organizza un’attività con bambini.
Le nuove linee guida, che aprono le attività anche ai minori di 3 anni, sono arrivate soltanto giovedì 11 giugno, a ridosso dell’apertura (peraltro ora si legge che «i gestori comunicano alla Azienda sanitaria locale e al comune i progetti organizzativi del servizio offerto con una descrizione generale delle attività», mentre nella versione di maggio il progetto era da «sottoporre preventivamente all’approvazione del Comune nel cui territorio si svolge l’attività, nonché, per quanto di competenza, da parte delle competenti autorità sanitarie locali», con un lunghissimo elenco di dettagli richiesti, fra cui paradossalmente «l’elenco dei bambini ed adolescenti accolti», che andava consegnato al Comune e alla Asl prima ancora di sapere se il campo sarebbe stato approvato e quindi di avere gli iscritti).
A Bussero hanno diviso la giornata per fasce d’età: la mattina i bambini delle elementari, il pomeriggio i ragazzi delle medie, per quattro ore di campo ciascuno. Gli iscritti sono una quarantina la mattina, quasi sessanta il pomeriggio, a riprova del fortissimo desiderio di incontrarsi che hanno preadolescenti e adolescenti. C’è il triage all’ingresso, i gruppi come da indicazione delle linee guida (ma anche qualche bambino meno, questa mattina ad esempio alcuni gruppi avevano 6 bambini anziché i 7 previsti) e ogni gruppetto ha un animatore adulto di riferimento più due animatori minorenni. Tutti hanno fatto formazione nei giorni scorsi sulle misure da tenere. In più don Achille e Cristian, l’educatore professionale di Pepita Onlus. Ogni animatore ha una sacca con un kit fatto da gel disinfettante per le mani, spruzzino con soluzione idroalcolica per disinfettare superfici e oggetti, il registro dei bambini con i numeri da chiamare in caso di necessità, il programma della giornata.
Nelle quattro ore infatti, i piccoli gruppi si alternano negli spazi allestiti in oratorio, a rotazione: campo da basket, area calcetti, laboratori… È l’idea della “scacchiera” su cui Pepita sta strutturando le attività per l’estate 2020. Sui calcetti, fra le due squadre, per sicurezza è stato montato un divisorio. «I bambini sono entusiasti. La mascherina col caldo è faticosa, sono tutti sudati, ma rispettano le regole e sono molto contenti di essere qui», dice Barbara. La prima mattina è andata. Una volta fatte, anche le cose che parevano impossibili si rivelano più semplici di quel che sembrava. «L’oratorio estivo quest’anno sarà un po’ diversa dal solito, con alcune regole da rispettare, ma pur sempre un’esperienza importante. Gli educatori di Pepita in questi mesi di lockdown non hanno mai smesso di stare accanto ai ragazzi e hanno lavorato sodo per preparare “qualcosa di inedito”; si sono formati per poter garantire il rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie, e per strutturare giochi e attività in tutta sicurezza», ha scritto Ivano Zoppi, presidente di Pepita. «Siamo capaci di farlo e, con coraggio, lo abbiamo fatto. Buona estate a tutti i nostri bambini, e buon lavoro a noi».
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.