Anziani non autosufficienti
Trezzo sull’Adda, piccola storia nobile di solidarietà
Domenica scorsa una pioggia di eccezionale intensità si è abbattuta sulla cittadina dell'hinterland milanese a confini con la Bergamasca. Una locale rsa ne ha fatto le spese, con infiltrazioni di acqua dal tetto che hanno richiesto l'immediato trasferimento di alcuni anziani, in una palestra per passare la notte. Già l'indomani è scattata la solidarietà fra professionisti e strutture, ricollocando gli ospiti precari, grazie a Uneba Lombardia
Una domenica di ordinario monsone in Lombardia, la scorsa. Succede che in quel di Trezzo sull’Adda (nella città metropolitana di Milano), a due passi dalla celebre Crespi d’Adda (Bg), col suo suggestivo villaggio operaio ottocentesco, altrettanti da Leolandia, parco giochi più cheap e più comodo di Gardaland, per cui meta obbligata di tutti gli oratori ambrosiani, succede che in quel di Trezzo, dicevamo, il fortunale faccia danni davvero ingenti a una residenza sanitaria assistenziale – rsa.
L’acqua s’è infiltrata dal tetto e la struttura diventa parzialmente inagibile. Molti degli anziani accolti non possono certo rimanere. Gli ospiti le cui camere sono state danneggiate vengono ricoverati dalla Protezione civile, in una palestra, dove trascorrono la notte. Ma è chiaro che l’indomani non potranno restare ancora lì. La struttura chiede allora aiuto a Uneba Lombardia, la più grande realtà socio-sanitaria non profit della regione.
Quelli di Trezzo non sono peraltro associati Uneba, ma sanno bene che chi condivide un servizio delicato come l’assistenza agli anziani sa immedesimarsi facilmente in un’emergenza come quella che sta capitando loro. Infatti Uneba si mobilita: parte immediatamente un giro di telefonate e, in pochi minuti, ci sono i posti letto per accogliere gli anziani di Trezzo.
La signora Giuseppina (nome di fantasia), per esempio, è arrivata alla Casa dell’Antico Ospitale delle Suore di Santa Marcellina “Monsignor Biraghi”, conosciutissima a Cernusco sul Naviglio (Mi) ad accoglierla, con tutta la delicatezza necessaria, perché per una persona anziana ogni cambiamento può essere traumatico, medici e personale (foto sopra, ndr)
«Ad oggi», scrivono in nota rivolta agli associati (ma che VITA ha letto, ndr) il presidente di Uneba Milano Virginio Marchesi e il presidente di Uneba Bergamo Fabrizio Ondei, «il problema di alcuni loro ospiti si è risolto. Come in passato, la disponibilità di tutti voi, ha permesso di risolvere un problema e rendere un favore ai “nostri anziani fragili”. Vorremmo come sempre ringraziare coloro, tra i nostri associati, che hanno accolto gli ospiti della Rsa».
Questa, parafrasando Guccini, è la «piccola storia nobile/che ci tocca raccontare».
Le cronache, spesso aride, che accompagnano il mondo delle residenze per anziani, racconti spesso molto incentrati sui problemi di costi socio-sanitari, dovrebbero cogliere di più e più spesso questi momenti, in cui la solidarietà fra le strutture e fra professionisti mette in campo gesti non scontati di attenzione verso gli ospiti e le loro fragilità.
La foto di apertura, dell’Agenzia Sintesi/Daiano Cristini, coglie un momento di assistenza in una rsa.
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