Volontariato
Treviso: nasce il primo Consorzio fidi per extracomunitari
Un'iniziativa che va incontro alle esigenze dei lavoratori extracomunitari regolari e punta a facilitarne l'integrazione.
Un immigrato residente nella provincia di Treviso potrà chiedere un prestito in banca, grazie ad una credibilità ”pesante” fornita dai cittadini locali. E? nato infatti, primo in Italia, un Consorzio di garanzia fidi dedicato espressamente alle esigenze dei lavoratori extracomunitari che siano regolarmente impiegati in aziende aderenti alla Confartigianato, ma tali vantaggi ricadono in uguale misura anche su chi è nato in altre province non venete. Tutto ciò nasce da una convenzione tra ”Next Finance”, una partecipata dal Centro cooperativo, organismo emanazione della Confartigianato della Marca Trevigiana, e il sistema delle sette Banche di credito cooperativo (Bcc) della provincia veneta.
In tal modo, extracomunitari e italiani, residenti da almeno tre anni nella Marca trevigiana e con un’anzianità di lavoro di almeno 18 mesi maturata anche presso datori diversi, potranno ottenere finanziamenti e fideiussioni bancari fino a un massimo di 20 milioni di lire, garantiti al 50% dalla Cooperativa artigiana.
Le linee di intervento previste sono sei e riguardano le necessità derivanti dal deposito cauzionale per l’affitto, dall’acquisto di mobili, automobile con Rc auto e prima casa, dalle spese per il ricongiungimento familiare o altre incombenze dovute ad eventi eccezionali come nuove nascite o iscrizioni scolastiche.
Ben 4mila aziende aderenti alla Confartigianato trevigiana impiegano manodopera straniera: questa scelta della confederazione apre una nuova via di integrazione, meno ”onerosa” e più efficace di interventi come la costruzione diretta di abitazioni in quartieri a rischio di ghettizzazione.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.