Famiglia

Treviolo, una banca dieci e lode

Un caso modello in un paesino della bergamasca

di Ida Cappiello

Gli artigiani e i commercianti di Treviolo, piccolo centro di 9mila abitanti alla periferia di Bergamo, non dovranno cercare altrove le strutture adatte allo sviluppo della propria attività. Potranno rimanere in paese, e magari acquistare anche una nuova casa a condizioni agevolate. A settembre, infatti, sarà inaugurata la Cittadella dell?artigianato, un vastissimo capannone industriale dotato di tutti servizi e delle tecnologie più avanzate (ad esempio, la cablatura). Ospiterà una cinquantina di piccole imprese, tutte diverse e autonome, ma unite dalla condivisione di una serie di servizi, studiati per contenere i costi al minimo e recuperare efficienza. Tra questi c?è la banca, una filiale nuova di zecca della Bcc di Treviglio, che ha finanziato l?iniziativa con un investimento di 10 milioni di euro, ripartito tra i soci della cooperativa di artigiani appositamente costituita. Non che le banche mancassero, a Treviolo: ce ne sono sei, ma nessuna voleva rischiare i propri soldi in questo progetto industriale. Bcc, invece, ci ha creduto.«Il mondo cooperativo non appartiene alla cultura di quest?area, eppure l?intesa con gli artigiani e i commercianti del paese fu immediata in quella sera del 1999», ricorda il direttore generale della Bcc di Treviglio, Gianfranco Bonacina, «il progetto industriale che mi presentarono meritava fiducia, l?ho capito subito. è gente che lavora diciotto ore al giorno e questa mi è sembrata la miglior garanzia». Così gli abitanti hanno costituito da soli la propria cassa rurale: 250 soci che si conoscono tutti tra loro, adesioni raccolte a tempo di record. Il primo sportello ha aperto ad Albegno (una delle frazioni che compongono Treviolo), proprio al centro della cittadina. «La filiale è andata in pareggio dopo un anno di attività, tra un mese ne apriremo un?altra. E il primo comune dove abbiamo più di uno sportello, qui la gente vuole la propria banca a portata di mano», conclude Bonacina. Un?esperienza pilota? «Ho in mente di esportare l?idea in altre località, ma per ora è un sogno».


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