Famiglia

Trento chiama Beslan

Oggi le celebrazioni per i cinque anni dalla strage. Con il Trentino protagonista di progetti di aiuto concreto

di Benedetta Verrini

Una scuola, un sequestro di massa, un bagno di sangue, un paese distrutto dal dolore. Questo è Beslan, cinque anni dopo la strage della scuola n.1, che si concluse con 334 vittime, 186 delle quali erano bambini. L’assedio durò tre giorni, dal primo al 3 di settembre, per opera di un gruppo armato di separatisti filo-ceceni. Per i cittadini di Beslan, una tranquilla cittadina dell’Ossezia, è stata la guerra, lo sporco terrorismo che entra nel quotidiano, nelle vite delle persone comuni, e le spezza per sempre.


Beslan ha ricordato le sue vittime anche quest’anno. Sopravvissuti e familiari hanno partecipato a una commemorazione che si è tenuta davanti alla scuola. Il resto del mondo le ha già dimenticate, visto lo scarso interesse della stampa a raccontare e ripercorrere quei terribili giorni.


La sola commemorazione italiana di livello nazionale per Beslan avrà luogo oggi in Trentino. Il legame tra trentini e osseti è il risultato di un lungo e paziente lavoro di cooperazione, realizzato grazie alla sensibilità della giunta locale e all’instancabile lavoro di un’associazione che opera da anni in Russia, Aiutateci a Salvare i Bambini. L’ente ha concluso nel maggio di quest’anno un progetto capillare di sostegno dei bambini, delle famiglie e degli insegnanti sopravvissuti all’attacco terroristico attraverso l’accoglienza in Italia, nella città di Trento, di un gruppo di 63 persone ex ostaggio della Scuola n. 1 e proseguito con due interventi nella città di Beslan (2006 – 2007) da parte di tre psicologhe dell’Università di Padova specializzate in Psicologia dell’Emergenza. 


Il progetto ha permesso, oltre che di disporre di informazioni scientifiche precise sulle condizioni psicologiche dei bambini sopravvissuti a un evento eccezionalmente traumatico quale è stato quello del settembre 2004, di programmare e produrre un CD interattivo per i bambini e gli adolescenti, fortemente innovativo, che ora rappresenta uno strumento di lavoro a disposizione delle psicologhe locali e delle insegnanti (nonché delle famiglie). In occasione della conclusione del progetto si è tenuto anche un incontro informale con 37 insegnanti (su un totale di 46 dell’organico della scuola) che sono stati informati dei contenuti del CD, creando in tal modo un link con l’attività delle psicologhe per fare rete a favore di tutti i bambini che frequentano la scuola.
Aiutateci a Salvare i Bambini è stata invitata anche dalle operatrici della scuola a proseguire il rapporto con loro allo scopo di supportare ulteriormente le psicologhe nella loro difficile opera.
«Il Trentino e la Città della Pace di Rovereto rappresentano per l’Ossezia e per il popolo osseto la con-divisione, la solidarietà vera, disinteressata, concreta», ha detto il presidente di Aiutateci a Salvare i Bambini, Ennio Bordato (che per il suo impegno ha anche ricevuto la cittadinanza onoraria di Beslan). «Ciò grazie all’intelligenza politica della Giunta provinciale e al lavoro della nostra Associazione che a Trento e in Ossezia – in rappresentanza dell’intera comunità trentina – dal 2004 opera sostenendo psicologicamente i bambini e la popolazione ex ostaggio della Scuola n. 1. Una presenza unica al mondo che ha intessuto relazioni positive e durature con la popolazione locale e le Istituzioni, e che ha saputo aiutare ad uscire dalla solitudine, dalla rabbia, dal dolore senza speranza».


«Per noi dedicare questa giornata di ricordo alle vittime di Beslan significa ripercorrere e ricordare un evento drammatico che fa parte della nostra storia contemporanea e che non può e non deve essere fagocitato da quella velocità di “consumo”, anche delle notizie e dei fatti, tipico di questa nostra era digitale», sottolinea Lia Giovanazzi Beltrami,  assessore trentino alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza. «La nostra partecipazione a questo evento rappresenta anche la nostra linea di condotta nel settore della cooperazione: evitare gli interventi spot e restare al fianco delle comunità finché è necessario».


Il programma della giornata di ricordo:
Alle ore 17.00 a Trento presso la Sala di Rappresentanza della Provincia Autonoma di Trento, momento istituzionale patrocinato dalla Provincia Autonoma di Trento alla presenza dell’Assessore alla Solidarietà Internazionale, del Console Generale della Federazione Russa in Milano, di Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus e della stampa russa in Italia.
Alle 20.30 a Rovereto presso la Campana dei Caduti, organizzata da Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus, si terrà la commemorazione pubblica a solenne ricordo degli avvenimenti in Ossezia. Alla cerimonia interverranno, oltre al Presidente dell’Associazione Ennio Bordato, il Sindaco di Rovereto, l’Assessore alla Solidarietà Internazionale della Provincia Autonoma di Trento, il Console Generale della Federazione Russa, il Reggente della Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto ed un rappresentante della Chiesa Cattolica Romana e della Chiesa ortodossa Russa, Patriarcato di Mosca.
Alle 21.30 la Campana dei Caduti suonerà cento rintocchi a memoria delle vittime innocenti di Beslan e di tutta l’Ossezia del Nord e del Sud.


SOTTO LA LENTE
La Repubblica dell’Ossezia Settentrionale-Alania (in russo ?????´????? ??´?????? ???´???-???´???, Respublika Severnaya Osetiya-Alaniya) è una repubblica autonoma della Federazione Russa, ed è situata nel Caucaso del nord. Confina a nord con il Kraj di Stavropol’, a est con Cecenia e Inguscezia, a sud con la Georgia (Ossezia del Sud compresa) ed a ovest con il Cabardino-Balcaria. La popolazione dell’Ossezia settentrionale è prevalentemente Cristiana ortodossa con una minoranza musulmana. Le lingue parlate sono l’osseto e il russo.Popolazione: 710.000, di cui 415.000 Osseti e 200.000 Russi.

 


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