Politica

Trentino. Parla l’assessore Iva Berasi. La solidarietà? Una questione di dna

In questa terra, un tempo disagiata e ora ricca, non ci si dimentica di chi ha bisogno. Sono nate così molte associazioni e progetti per il sud del mondo (di Gian Maria Amantonico).

di Redazione

Di primo acchito verrebbe spontaneo pensare al Trentino come a una terra chiusa, gelosa delle proprie tradizioni e poco incline al confronto con ?l?altro da sé?, se non mediato dall?industria turistica. Invece in questo spicchio di arco alpino (480mila abitanti spalmati su un territorio in larga parte montagnoso) la solidarietà internazionale è molto sentita. Ne parliamo con l?assessore provinciale alla Solidarietà internazionale, Iva Berasi. Vita: Assessore Berasi, da dove viene questa voglia dei trentini di impegnarsi nel volontariato? Iva Berasi: In parte credo sia un retaggio del nostro passato di emigranti. Quella esperienza è rimasta nel nostro codice genetico. Oggi che abbiamo il benessere, anche grazie alla nostra autonomia speciale, tanti trentini sentono il bisogno di andare a dare una mano a chi ne ha bisogno. C?è poi ovviamente tutta l?eredità del cattolicesimo solidale, coniugata con gli ideali del cooperativismo. Vita: Questo come si traduce in pratica? Berasi: Innanzitutto in almeno 150 associazioni di volontariato. Alcune di esse operano in maniera totalmente autonoma: i soci raccolgono i fondi per gli interventi e provvedono a realizzarli con il proprio lavoro gratuito. Si va dallo scavo di pozzi alla realizzazione di scuole e dispensari medici. Negli ultimi anni sono cresciute anche modalità nuove di rapportarsi con i Paesi impoveriti, dal commercio equo e solidale alla finanza etica, dalle adozioni a distanza ai progetti di educazione interculturale o in favore degli immigrati. Inoltre è cresciuto l?intervento di natura istituzionale su diversi fronti: sostegno alle associazioni, attività formativa, creazione di ?tavoli? per la cooperazione decentrata. Infine, è cresciuto l?impegno sul fronte della pace e della convivenza, anche con il contributo delle nostre istituzioni culturali, come l?Università degli studi, la Fondazione Opera campana dei caduti di Rovereto, l?Università della pace, l?Osservatorio sui Balcani. Vita: Qual è attualmente l?impegno della Provincia autonoma di Trento nel settore della cooperazione allo sviluppo? Berasi: L?impegno finanziario per il 2004 sarà di circa 8 milioni di euro. Tuttavia siamo consapevoli che nessun intervento può essere improvvisato, altrimenti si rischia, anche se mossi dalla migliore buona volontà, di fare più male che bene. Da qui l?importanza dell?attività formativa, passata da un primo corso base nel 1999 per gli aspiranti cooperanti a un vero e proprio pacchetto formativo comprendente seminari monografici di approfondimento, serate di sensibilizzazione, un laboratorio biennale di progettazione, un seminario internazionale di confronto e viaggi-studio, con un totale di 93 persone partecipanti nel 2003. Vita: Ha parlato anche di cooperazione decentrata. Che significa? Berasi: È ciò in cui crediamo di più. La cooperazione decentrata fa riferimento a un metodo, un approccio alla solidarietà internazionale che mi sembra congeniale per un territorio come il nostro, che ha sviluppato una fortissima esperienza di autogoverno: in pratica si tratta di far crescere processi di sviluppo sostenibile dal basso, coinvolgendo tutte le risorse sociali, culturali, economiche e politiche di un territorio. Abbiamo operato con questa modalità, che enfatizza la partecipazione della gente e la sua capacità di autogestione dei progetti di sviluppo, soprattutto in due aree, dove la presenza del Trentino era significativa: il Kosovo e il Mozambico, aprendo due ?tavoli? rispettivamente con la municipalità di Pec-Peja e con la provincia di Sofala, distretto di Caia. Vita: A volte però le emergenze sono così drammatiche che bisogna agire subito… Berasi: Sì, il che pone problemi di diversa natura. Per le emergenze lo stanziamento provinciale è stato di 1,9 milioni nel quinquennio 1999-2003, per un totale di 50 interventi realizzati. Inoltre spesso il Trentino, oltre che attraverso l?Ufficio solidarietà internazionale, interviene in emergenza con altre strutture, come la protezione civile, che ha maturato esperienza anche all?estero, ad esempio allestendo i campi profughi all?indomani della guerra in Kosovo. Vita: Quali indirizzi intende dare a questo settore per il futuro? Berasi: Ho a cuore due cose: il lavoro straordinario che le donne svolgono nei Paesi in via di sviluppo, spesso poco riconosciuto e considerato; e gli interventi in campo ambientale. Contrariamente a quello che si crede, sviluppo economico e tutela dell?ambiente non sono antitetici, ma complementari. Gian Maria Amantonico

Info: Provincia di Trento assessorato alla Solidarietà internazionale tel. 0461.497556 ass.sport-pace@provincia.tn.it Trentino Cooperazione


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