Non profit

Trentino apripista: stop alle vendite ai minori

Con una legge regionale, la prima in Italia, sposta da 16 a 18 anni la possibilità di acquistare alcolici nei negozi

di Benedetta Verrini

Il Trentino ha preso una decisione storica per disincentivare il consumo di alcol tra i minorenni e diventa così la prima regione italiana che vieta non solo il consumo nei locali pubblici, ma anche l’acquisto nei supermercati.

Grazie all’entrata in vigore di una nuova legge provinciale, che alza da 16 a 18 anni il limite d’eta’ per procurarsi in qualsiasi esercizio pubblico bevande alcoliche, negozi compresi, gestori e negozianti potranno  ”esigere la visione di un documento di identita’ atto a comprovare l’eta’; nell’ipotesi di mancata esibizione la somministrazione e’ rifiutata”.

Le sanzioni per chi somministra o vende alcolici a minorenni, o anche li propone gratuitamente, vanno da 500 a 5.000 euro e per il minore che ne fa uso da 50 a 500 euro.

Le disposizioni valgono per ”esercizi di somministrazione, anche a carattere temporaneo, negli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri, negli esercizi agrituristici, negli esercizi commerciali, anche su area pubblica, nei rifugi alpini ed escursionistici, nelle manifestazioni fieristiche e in tutte le altre strutture o aziende, anche agricole, artigianali o industriali”.

In questi luoghi sono previsti appositi cartelli. Con la stessa legge la Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con la locale Azienda sanitaria, si e’ impegnata a promuovere e incentivare azioni di sensibilizzazione per la tutela della salute e della sicurezza in relazione al consumo di bevande alcoliche da parte della popolazione e in particolare dei giovani.

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