Sostenibilità
Trenitalia e la sostenibilità che corre sui binari
Trenitalia ha ottenuto il riconoscimento Medaglia Silver 2022 di Ecovadis per la sostenibilità. Lorenzo Radice, responsabile della sostenibilità del Gruppo Fs: «Grazie anche a questo obiettivo raggiunto oggi, ce ne poniamo altri di lungo periodo. Vorremmo raggiungere la carbon neutrality entro il 2040»
di Luca Cereda
Nell’ottica del miglioramento continuo del profilo di sostenibilità aziendale Trenitalia ha deciso di sottoporsi alla prima misurazione di Ecovadis, rating riconosciuto a livello internazionale nel valutare le performance sul rispetto dell’ambiente, dei diritti umani e del lavoro, dell’etica e dell’approvvigionamento sostenibile, ottenendo il riconoscimento Medaglia Silver 2022. Questo colloca il Gruppo Fs nel miglior 25% delle aziende di tutti i settori industriali a livello globale, valutate da Ecovadis in chiave di sostenibilità. Rispetto al settore “trasporto ferroviario”, Trenitalia si è collocata nel 9% delle migliori aziende a livello globale. «L’acronimo ESG (Environmental, Social e Governance) indica tre dimensioni fondamentali per verificare, misurare e sostenere l’impegno in termini di sostenibilità di un’impresa o di una organizzazione e in queste tre direzioni stiamo lavorando – spiegano da Trenitalia -. Ci impegniamo per essere attivi e concreti nello sviluppo sostenibile della mobilità, per questo abbiamo deciso di ottenere una certificazione di questo tipo, perché la riteniamo uno strumento indispensabile per misurare, sulla base di criteri di misurazione oggettivi e comparabili, nonché comunicare all’esterno in maniera trasparente, le proprie performance ambientali, sociali e di governance. Questa prima misurazione, a cui ha dato seguito un punteggio di 59 punti su 100 e il ricevimento della “Medaglia Silver”, costituirà per Trenitalia una base di riferimento, ossia una vera e propria base di partenza da cui costruire un percorso di miglioramento continuo nel tempo, che sarà monitorato con oggettività attraverso rivalutazioni successive che avverranno nei prossimi anni».
Le iniziative e i progetti per garantire alte performance di sostenibilità nei servizi Trenitalia sono molteplici: «La sostenibilità è nel dna dell’azienda, il treno è il mezzo di trasporto ecologico per eccellenza. L’alta velocità inaugurata nel 2009 ha permesso di ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera, con circa 20 milioni di tonnellate in meno in 10 anni. Il Gruppo ha lavorato e lavora per far viaggiare treni e bus dalle performance ambientali sempre più elevate: il Frecciarossa 1000, per esempio, riduce le emissioni di circa il 20% rispetto al Frecciarossa 500, mentre i treni regionali di tipologia Pop e Rock consumano il 30% di energia in meno rispetto alla precedente generazione di regionali», spiega Lorenzo Radice, responsabile della sostenibilità del Gruppo Fs. L’impegno di Fs non si limita al miglioramento delle caratteristiche tecniche dei mezzi, ma si concretizza nella più ampia proposta di un ecosistema di mobilità integrato che realizzi opere e servizi di trasporto in grado di generare benefici per le persone e i territori.
«La sostenibilità – aggiunge Radice -, oltre che nell’operatività, sta penetrando sempre di più nella strategia, nella governance e in tutti i processi aziendali, a partire dal piano industriale. Nel 2019, il nostro Consiglio d’amministrazione ha approvato un modello di governo volto a facilitare l'integrazione di valutazioni ambientali e sociali in tutte le attività di business. Questo significa che gli investimenti, il monitoraggio delle performance e la premialità del management devono seguire anche criteri di sostenibilità. Con l’ultimo aggiornamento, apportato nel giugno 2022, lo statuto Fs ha sancito che il Gruppo persegue lo sviluppo sostenibile al fine di creare valore, oltre che per gli azionisti, anche per i nostri partner. Il piano industriale decennale vede un investimento di 190 miliardi destinati proprio a questo sviluppo sostenibile, con la transizione energetica in primo piano».
Tuttavia la sostenibilità può concretizzarsi sia attraverso grandi progetti, ma anche con semplici gesti quotidiani: «È per questo che abbiamo lanciato una campagna di comunicazione “I nostri gesti insieme fanno la differenza”, per sensibilizzare chi prende i nostri treni e i nostri dipendenti su tutti quei piccoli accorgimenti della vita quotidiana con cui, ognuno di noi mentre si sposta, quando è a casa o al lavoro, può contribuire a salvaguardare l’ambiente», illustrano da Trenitalia.
Infine è Radice che illustra quali sono gli obiettivi futuri dell'azienda: «Abbiamo tre macro obiettivi di lungo periodo. Vorremmo raggiungere la carbon neutrality entro il 2040; incentivare il modal shift affinché le persone scelgano il treno o i mezzi pubblici/condivisi al posto dell'auto privata e si opti per la ferrovia anche per il trasporto delle merci; aumentare la sicurezza di passeggeri, dipendenti e fornitori. Questi traguardi sono raggiungibili solo centrando gli obiettivi di breve-medio periodo, definiti nel nostro piano industriale decennale. Tra quelli di matrice ambientale, emergono: la riduzione del 50% delle emissioni dirette e indirette e del 30% di quelle della catena del valore; l’autoproduzione di energia attraverso l’installazione di fotovoltaico ed eolico – in stazioni, officine e altri spazi di proprietà – in grado di generare 2,6 TWh all’anno; la promozione del modal shift per elevare al 30% la quota del trasporto merci su ferro; la riduzione dei rifiuti fino ad arrivare a riciclarne o inviarne a recupero il 100%; la selezione di fornitori con elevate prestazioni ambientali e sociali, valutandoli attraverso un algoritmo di proprietà; la riqualificazione in chiave sostenibile del patrimonio immobiliare ferroviario dismesso».
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