Dolori e debiti.
La critica di Giulio Tremonti alla ricetta di Draghi sui mali della finanza mondiale è senza possibilità di appello: quella di Draghi è roba vecchia. Ci vorrebbe qualcosa di veramente innovativo come nazionalizzazioni e finanziamenti pubblici. Ed il nostro prossimo (e passato) ministro dell?Economia rilancia un suo refrain degli ultimi tempi: eurobond, cioè finanziare investimenti pubblici col debito, non più nazionale, ma europeo. Sarebbe la trovata per dare finalmente un volto all?Europa che ritrova la sua identità giusto in tempo per finanziare i progetti di Tremonti accollandosene i costi. Peccato che l?idea di intervenire con i debiti sia stata alla base dell?era Bush-Greenspan e sia sta la linea che ci ha portato alle rovinose crisi degli ultimi anni.
Governatore nuovo, guerra vecchia.
L?uscita di Tremonti riporta il dibattito interno indietro di sette anni. La sua permanenza al Tesoro era stata segnata, fra l?altro, dalla catastrofica e immobilizzante guerra con la Banca d?Italia. Trovarsi ora il governatore che lui ha messo a quel posto non cambia la linea: Tremonti riparte dalla guerra.
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