Volontariato

Tre proposte per ripartire

L'intervento di Riccardo Bonacina, presidente di Vita, alla manifestazione del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi

di Lorenzo Alvaro

Una considerazione generale e tre proposte. La considerazione. La politica non si può riformare partendo da sé stessa ma deve ripartire dall’enorme ricchezza di energie e di gratuità presente nella società. La politica non prescinda da questo dato che, proprio nella società italiana, è il più big del mondo.

Queste le proposte di Riccardo Bonacina, presidente e direttore editoriale di Vita, al Big Bang della Leopolda. Tre punti:

A – Favorire il passaggio dalla egoeconomy (quella della massimizzazione dei profitti e delle stock option) alla weconomy, l’economia del noi, quella cooperativa, del Terzo settore produttivo, del valore prodotto dall’associazionismo e dalle reti sociali. Come? Favorire la nascita di fondi di investimento privati per l’impresa sociale e favorire la nascita della Borsa sociale per indirizzare capitali e risorse verso investimenti equi che possano rafforzare il patrimonio delle imprese sociali e delle loro reti. Accanto al diritto dell’accesso al credito è necessario che nascano nuovi attori finanziari.

B – Più Res publica meno Stato. Bisogna allargare il perimetro dello spazio pubblico. Il referendum sull’acqua ha detto non di un ritorno dello statalismo ma di una voglia di cosa pubblica e di una voglia di partecipazione alla sua gestione. Piu’ che privatizzare bisogna socializzare i beni della comunità. Come farlo? Dicendo addio al codice Rocco, riformando, dopo 15 anni di proposte e discussioni, il Titolo primo del Libro secondo. Il nostro Codice civile non riconosce che Stato e mercato, bisogna riconoscere il terzo genus, i soggetti privati dal punto di vista giuridico ma pubblici per i fini che perseguono. Bisogna fare spazio ai soggetti di impresa che producono valore non per distribuire dividendi ma per rispondere ai bisogni pubblici.

C – Tornare a nutrire il giacimento italiano della gratuità riconoscendolo e incoraggiandolo. Come? Semplificando una legislazione stratificata, confusa e iniqua e togliendo la camicia di forza dei settori obbligatori alle Onlus. Fare finalmente la legge di stabilizzazione del 5 per mille che dopo sei anni di sperimentazione e l’adesione di 15 milioni di cittadini non ha ancora certezze, prendendo così in giro contribuenti e associazioni. Una vergogna. E ragionando, infine, sulla proposta di un servizio civile obbligatorio per i 18enni come forma di educazione alla dimensione dell’alttro e del pubblico.

Infine Bonacina rivolgendosi a Renzi lo ha invitato a prendere posizione sull’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie dello 0,05, per altro auspicata anche da Barroso, che a fronte dei quasi 5mila miliardi dati dagli Stati europei alle banche restituirebbe circa 55 miliardi alla società.

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