Cultura

Tre proposte minime per il semestre

I tre obiettivi che il nostro Paese dovrebbe centrare in questi sei mesi secondo l'opinione di Giuseppe Frangi.

di Giuseppe Frangi

Quando il semestre italiano alla guida dell?Europa avrà finito di esser terreno di risse politiche (bravo Fassino a sfilarsi), sarebbe bello che si tornasse a parlare di cose concrete. Su questo piano, sul quale ci troviamo più a nostro agio, non sappiamo quanto bene o quanto male la guida italiana potrà portare alla grande Europa. Ma sappiamo quanto potrebbe guadagnarne l?Italia. Basterebbe centrare tre obiettivi avendo la sola preoccupazione di uscire dal semestre finalmente allineati al continente di cui giustamente ci sentiamo parte fondamentale e integrante. Primo obiettivo. Una legge sul diritto d?asilo. L?Italia è l?unico Paese in Europa che non abbia una legislazione in materia. è così da oltre 10 anni (precisamente dall?approvazione della Convenzione di Dublino, 1990). Il risultato è che un richiedente asilo (cioè una persona in fuga da una situazione in cui la sua sicurezza e incolumità è a rischio) arriva in Italia ed è abbandonato a se stesso. Nel 2001 è stata approvata una sperimentazione chiamata Programma nazionale asilo, sostenuta dall?Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, dal ministero degli Interni e dall?Associazione nazionale dei Comuni italiani. Una toppa rispetto all?assenza della legge organica. Davanti a tanti bravi allarmisti in circolazione, è bene ricordare che nel 2001 le richieste di asilo politico pervenute a Roma sono state 9.620. Nel 2002 sono calate a 7.281. La Germania lo scorso anno ha avuto 71.127 richieste; Londra 110.700… Secondo obiettivo. Una legge sulle donazioni. I nostri lettori sanno che Vita è in prima linea nella campagna per il disegno di legge + dai – versi. Il semestre europeo è una buona occasione per ricordare a tutti gli scettici, neostatalisti o ultraprivatisti, che questo disegno di legge non farebbe altro che allineare l?Italia sulle posizioni degli altri Paesi del continente. Facilitare le donazioni con un alleggerimento fiscale è un sistema virtuoso che alleggerisce lo stato da numerosi oneri, in primis la ricerca. Ne sa qualcosa la Germania che consente una deducibilità del 10% sull?imponibile o la Gran Bretagna che permette la deducibilità totale delle liberalità a enti non profit. Nell?arco di queste due possibilità si posizionano tutti i Paesi europei. Solo l?Italia è fuori con la sua detrazione massima di 390 euro per le persone fisiche? Terzo obiettivo. Una politica energetica che punti sulle fonti rinnovabili. Anche in questo caso, andiamo in contromano rispetto a quanto sta accadendo in Europa: lo scorso anno in Italia sono stati installati impianti eolici per 106 MW, 157 in meno del 2001. La potenza complessiva è pari a soli 788 MW. La Germania, per fare un paragone, arriva a 13mila e punta, per il 2030, ai 25mila. Quanto al ricorso all?energia solare, l?Italia, Paese del sole, è molte lunghezze dietro la piccola Austria, assediata dalle montagne. Il premio Nobel Carlo Rubbia ha stimato che sulle regioni del Sud i raggi solari fanno ?piovere? l?equivalente di 20 centimetri di petrolio l?anno. Che significa circa un barile per metro quadro. Per quanto continueremo a buttare questo tesoro?


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