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Tre nuovi parchi gioco inclusivi: «Dove nascono i sorrisi, si abbatte la diversità»

Tre parchi gioco inclusivi, a Napoli, Genova e Venezia. È questo l’obiettivo della campagna di raccolta fondi “Inclusione, un gioco da ragazzi”, che UILDM lancia oggi su ForFunding

di Sara De Carli

Tre parchi gioco inclusivi, a Napoli, Genova e Venezia. È questo l’obiettivo della campagna di raccolta fondi “Inclusione, un gioco da ragazzi”, che finanzierà il progetto “A scuola di inclusione: giocando si impara”. Per i prossimi 90 giorni, fino al 30 aprile, si potrà contribuire con una donazione su ForFunding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo. Nei parchi giochi così arriveranno giostre a carosello utilizzabili in carrozzina e non, pannelli ludici sensoriali accessibili a tutti, pavimentazioni antitrauma, tavoli da picnic studiati anche per chi è in carrozzina… e contemporaneamente si finanziaranno i percorsi educativi nelle scuole.

Il progetto “A scuola di inclusione: giocando si impara” è di UILDM, che dal 2017 sta lavorando in maniera continuativa sul diritto al gioco dei bambini con disabilità e sui parchi gioco inclusivi. All’epoca si contavano circa 350 fra parchi inclusivi e parchi che hanno almeno uno giostra o un gioco accessibile, meno del 5% dei Comuni d’Italia. Fra una giostra accessibile (o dedicata a un bambino con disabilità motoria) e un parco inclusivo, poi, c’è una bella differenza: a volte infatti il gioco accessibile viene posizionato sulla ghiaia o sull’erba, diventando inaccessibile oppure diventa esso stesso escludente.

Il primo parco sarà realizzato a Napoli, nel parco dell’ospedale Monaldi, dove ha appena aperto un Centro NEMO, specializzato nella presa in carico multidisciplinare delle persone con patologie neuromuscolari. «La nostra idea è che la malattia sia solo un momento della nostra esistenza: per questo anche la giostra a carosello, accessibile a tutti i bambini, è simbolo di libertà e di incontro con gli altri», ha detto Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO. «Sostenendo questo progetto non si sostiene solo la Uildm, ma l’idea che le persone con disabilità vogliono essere protagoniste, sentirsi una risorsa. È una scelta di vicinanza a una comunità convinta di poter esser patrimonio importante del nostro paese, che vuole contribuire affinché non ci siamo discriminazioni e persone ai margini della società».

Italo Della Libera, responsabile per il Triveneto della direzione Impact di Intesa San Paolo, ha sottolineato la semplicità di utilizzo dello strumento, che permette di scegliere la cifra da donare, dando subito la documentazione per la detrazione o la deduzione fiscale e permettendo anche di fare una donazione successivamente con un bonifico. «Soprattutto c’è la possibilità di far sì che ogni persona che effettua una donazione, anche di un solo euro, possa diventare testimonial, condividendo il progetto con altre persone. In un momento in cui molte donazioni sono andate alla sanità, per via dell’emergenza, è importante dare visibilità a progetti come questo, ad alto impatto sociale. Anche io sono padre di una ragazza con disabilità, oggi ha 23 anni, ma ho accompagnato spesso mia figlia a vedere gli altri giocare senza poter essere parte attiva dei giochi. Questo perogetto resterà sulla piattaforma 90 giorni, ma spero che sia il primo di una serie e che tra 90 giorni insieme a UILDM ne mettiamo un altro».

Matteo Pagano, presidente di UILDM Venezia, ha raccontato della ottima collaborare già avviata con l’amministrazione comunale di Marcon, nella città metropolitana di Venezia, per cui oltre alla riqualificazione inclusiva del Parco dello Zero, cui è finalizzato il progetto UILDM, la filosofia inclusiva contaminerò i prossimi interventi anche negli altri parchi cittadini. «Dove nascono i sorrisi, si abbatte la diversità», ha sottolineato Matteo.

Terza tappa ai Giardini Guerra di Genova, nel quartiere Riovarolo, una zona molto popolosa e in prossimità del Ponte Morandi: «Abbiamo molto apprezzato quartiere la scelta del Comune per questo quartiere molto ferito, siamo felici di poter fare qualcosa e dare un segno di speranza, i progettisti del comune hanno lavorato per un concetto di parco totalmente accessibile e inclusivo, è questa la logica, perché spesso un parco è l’unico spazio verde di un quartiere», ha detto Ornella Occhiuto, presidente della sezione UILDM di Genova. «È un’esperienza interessante perché ha già dato il la, con i progettisti, per pensare anche a nuove riqualificazioni, I parchi accessibili non devono più essere perle rare ma la normalità, perché sono una ricchezza per tutti».

È questo l'appriccio dell’intero progetto di UILDM, da sempre. «I bambini hanno una capacità di inclusione enorme, è vero, ma non puoi fare affidamento solo su di essa: va coltivata e allenata», ha concluso Marco Rasconi, presidente nazionale di UILDM. «Una persona con disabilità non sa mai, quando si muove, se l’ambiente sarà accogliente oppure no, ma ricordiamo che la disabilità esiste nel momento in cui la persona con una problematica incontra un ambiente ostile. Perché tutti siamo disabili in un ambiente ostile e nessuno è disabile dove tutti sono accolti».

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