Cultura
Trauma cranico: 10 mila morti l’anno, ma con il casco diminuiscono
Allargando il campo all'Unione europea i morti salgono a quota 50 mila l'anno, le ospedalizzazioni ad un milione e le invalidita', piu' o meno gravi, a 250 mila
In Italia sono 600 mila l’anno i traumatizzati cranici, da lievi a gravi, di cui 60 mila devono essere ricoverati in terapia intensiva ed altri 20 mila rimangono feriti in modo meno grave. Le morti per trauma cranico grave sono 10 mila e 40 mila gli invalidi gravi.
Queste sono le cifre illustrate a Roma dall’Arco 92, l’associazione per la riabilitazione dei comatosi, al convegno organizzato con l’Ircss S. Lucia per celebrare la III Giornata nazionale del trauma cranico. Una degenza media in un reparto di rianimazione, mediamente una settimana, costa fra i 3 ed i 4 milioni di lire al giorno per ogni paziente, mentre da 30 a 120 milioni e’ il costo di un trattamento riabilitativo per un traumatizzato cranico grave.
Allargando il campo all’Unione europea i morti salgono a quota 50 mila l’anno, le ospedalizzazioni ad un milione e le invalidita’, piu’ o meno gravi, a 250 mila. Negli Stati Uniti invece ogni anno ci sono un milione e mezzo di traumatizzati cranici di cui almeno il 50% necessita di ricovero. Il 24% dei traumi cranici infantili e’ dovuto ad investimento in strada. Venti anni fa esisteva una sola struttura riabilitativa dedicata al trauma cranico e si trovava in California. Ora ce ne sono 700.
Attualmente l’istituto scientifico S. Lucia collabora con l’Istituto superiore di sanità, con l’Enea e con la Motorizzazione civile per la riabilitazione mirata delle capacita’ di guida dei traumatizzati, grazie a specifiche prove neuropsicologiche, un simulatore di realta’ virtuale e vere e proprie prove su strada. Il nuovo codice della strada prevede infatti che le terapie intensive e le neurochirurgie segnalino agli uffici provinciali delle Motorizzazioni i nominativi di coloro che hanno avuto episodi di coma superiori alle 48 ore. Per tornare a guidare quindi i pazienti dovranno sostenere una specifica prova di idoneita’.
Un altro progetto al quale ha collaborato il Santa Lucia riguarda la rilevazione dei traumi da incidenti ed il relativo utilizzo del casco. Da febbraio a giugno del 2000 sono state coinvolte 57 delle 196 Asl del Paese, con 145 mila rilevazioni che hanno portato a stimare, grazie all’obbligatorieta’ del casco nel frattempo intervenuta, 170 morti in meno per incidenti con ciclomotori, 350 invalidi in meno ed una diminuzione di 8.500 ricoveri con un risparmio socio-sanitario di circa 500 miliardi.
La meta’ dei pazienti che sopravvive al trauma cranico grave con coma infatti, ritorna in ospedale dopo una prima fase riabilitativa per trattamenti medici-chirurgici o per una successiva terapia riabilitativa. Il rientro nelle strutture ospedaliere e’ direttamente proporzionale alla gravita’ del trauma.
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