Cultura

Trattato sul commercio delle armi, oggi voto all’Onu

Oggi l'Onu vota la risoluzione per avviare i lavori per un trattato internazionale che regoli in commercio delle armi.

di Emanuela Citterio

In tarda serata di oggi il Primo Comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite voterà la risoluzione che chiede l’avvio dei lavori per la stesura di un Trattato internazionale sul commercio di armi. La risoluzione ha raggiunto intanto il sostegno di oltre 100 governi, tra cui quello italiano.

Nella lista dei 100 paesi sponsor della risoluzione tre dei sei principali esportatori globali di armi (Francia, Germania e Regno Unito), alcuni paesi il cui export di armi è in forte sviluppo (Brasile, Bulgaria e Ucraina) e molti paesi devastati dalla violenza delle armi (tra cui Colombia, Haiti, Liberia, Ruanda e Timor Leste): ma peserà sul voto l’influenza e l’opposizione di Usa, Cina e Russia che nel luglio scorso ha portato al fallimento la Conferenza mondiale dell’Onu sulle armi leggere.

«Se la risoluzione passa alla fine della Prima Commissione alla fine di ottobre, sarà sicuramente una svolta», dice da Londra il coordinatore internazionale della campagna, Sauro Scarpelli di Amnesty International. «Per la prima volta i governi delle Nazioni Unite si impegnano a fare passi concreti per l’attuazione di un trattato sul controllo delle armi convenzionali. Questo è un momento storico, anche se la strada per avere un trattato firmato e adottato da tutti gli stati e ancora lunga».

Se il I Comitato dell’Assemblea generale approverà la risoluzione, verrà istituito un Gruppo di esperti governativi che si metterà al lavoro per determinare obiettivi, riferimenti normativi e la struttura vera e propria del Trattato. I

Amnesty International che – insieme a Oxfam International e Iansa/Rete internazionale d’azione sulle armi leggere, Ha promosso da tre anni la campagna Control Arms, con l’obiettivo di un Trattato internazionale sul commercio di armi che stabilisca regole rigide per impedire che le armi finiscano nelle mani di chi viola i diritti umani – auspica che questa possa essere una giornata importante e dall’esito positivo. La Campagna, “invita tutti i mezzi d’informazione a tenere alta l’attenzione su quanto accadrà a New York in questi giorni”.

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