Relazioni internazionali
Proibizione delle armi nucleari, l’Italia non partecipa alla Conferenza
Alle Nazioni Unite, parte il 27 novembre la seconda conferenza degli Stati parte del Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw): anche questa volta, l’Italia non ci sarà.
di Redazione
Dal 27 novembre al 1° dicembre 2023 si svolgerà a New York, presso la sede della Nazioni Unite, la seconda conferenza degli Stati parte del Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw): anche questa volta, l’Italia non ci sarà. La decisione è stata annunciata dalla dottosegretaria agli Esteri, Maria Tripodi, in Commissione Esteri, dando risposta all’interrogazione presentata da alcuni deputati Pd fra cui Laura Boldrini, che invece aveva partecipato alla prima conferenza nel giugno 2022 e poi, nel luglio 2023, era stata la prima firmataria di una Risoluzione, approvata con voto unanime dalla Commissione Esteri, che impegnava il Governo ad agire verso l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari e chiedeva di valutare una possibile partecipazione dell’Italia come Paese osservatore alla Conferenza di New York.
L’Italia, come gli altri Paesi della Nato, non hanno aderito al Trattato che proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti nucleari, o anche di permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio: questo tuttavia non ha impedito ad altri paesi Nato come Belgio, Finlandia, Germania, Paesi Bassi e Norvegia di partecipare alla prima conferenza del giugno 2022 a Vienna. Il Governo italiano invece ha affermato di «condividere con gli Stati parti del Trattato l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari» e di apprezzare «il ruolo svolto dai Parlamenti e dalla società civile per il raggiungimento di questo obiettivo», ma nonostante ciò ha deciso di non partecipare: «L’Italia ha manifestato fin dall’inizio perplessità su un trattato che impegna solo i firmatari, nessuno dei quali è un paese che ha armi nucleari», ha detto la sottosegretaria, affermando che anche altri Paesi che avevano partecipato alla prima Conferenza a Vienna non partecipare. «Ciò non significa però – ha aggiunto – attenuare il nostro tradizionale impegno nei settori del disarmo, del controllo degli armamenti e della non proliferazione, componenti essenziali della nostra politica estera». Qui il video, vedi dal minuto 8:20.
Rete Italiana Pace Disarmo e Senzatomica (partner italiani della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons e promotori della campagna “Italia, ripensaci”) esprimono delusione per la scelta annunciata dal Governo italiano, che in questo modo si autoesclude da uno dei percorsi più concreti di disarmo nucleare globale: «Noi saremo comunque presenti a New York la prossima settimana, per lavorare insieme a Governi, società civile internazionale, popolazioni colpite da uso e test di armi nucleari al fine di fare ulteriori passi avanti verso la messa al bando di questi ordigni. In quella sede rappresenteremo la grande maggioranza delle italiane e degli italiani favorevole all’eliminazione del pericolo nucleare. L’auspicio per il futuro è quello di un cambio di rotta da parte dell’Italia che porti ad una eliminazione dal nostro territorio delle testate nucleari statunitensi, come base per un nuovo protagonismo del nostro Paese nelle azioni multilaterali di disarmo nucleare. Magari a partire dalla realizzazione di progetti nell’ambito della Assistenza alle vittime e risanamento ambientale prevista dall’articolo 6 del Tpnw».
Si tratta di una delle principali azioni concrete che si possono mettere in atto per costruire il disarmo nucleare, da tempo una delle richieste principali avanzate da “Italia ripensaci”. Anche l’onorevole Boldrini sarà a New York per partecipare alla Conferenza degli Stati Parte.
Foto di Luiz Rampelotto/Avalon/Sintesi
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