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Tratta: in due anni 369 resi schiavi in Italia

Il 30% sono minori. E' il primo bilancio generale delle nuove norme (legge 228 del 2003), secondo quanto emerge dalla relazione in materia del ministero per le pari opportunita' inviata al parlament

di Redazione

In quasi due anni, sono stati 320 i procedimenti penali avviati per la violazione della legge contro la tratta delle persone. E’ il primo bilancio generale delle nuove norme (legge 228 del 2003) su ”Misure contro la tratta di persone”, che ha modificato alcuni articoli del codice penale, secondo quanto emerge dalla relazione in materia del ministero per le pari opportunita’ inviata al parlamento. La relazione, sottolineando che i dati ”non sono esaustivi”, ha preso in esame il periodo settembre 2003-maggio 2005 in cui e’ stato violato l’art. 600 del codice penale (”riduzione o mantenimento in schiavitu’ o in servitu”’). In un caso su 10, si e’ trattato di procedimenti avviati contro autori ignoti. Ai 320 procedimenti corrispondono: 947 persone indagate e 369 vittime di cui 111 minorenni, ossia circa il 30%. Con 133 procedimenti, 279 indagati e 135 vittime (di cui 68 minorenni) la Procura di Roma detiene il primato. In pratica, afferma la relazione, ogni 10 minorenni registrati in Italia come vittime di questo reato, 6 vengono accertati dalla Procura di Roma. Sempre nel periodo interessato, si sono registrati in Italia 86 procedimenti penali avviati per violazione dell’articolo 601 (”tratta persone”), dei quali 9 sono rivolti verso autori ignoti. Di questi 86 procedimenti avviati corrispondono: 339 persone indagate e 126 vittime di cui 10 minorenni (8%). Anche in questo caso la Procura di Roma e’ quella con il maggior numero di procedimenti avviati. La relazione del ministero, diretto da Stefania Prestigiacomo, fa il punto anche sulla violazione dell’art. 602, quello relativo all”’acquisto e alienazione di schiavi”. 35 i procedimenti avviati, dei quali 5 contro ignoti. Nel complesso sono state indagate 151 persone, sono state accertate 20 vittime di cui 4 minorenni. Primato anche in questo caso della Procura di Roma mentre solo per il numero maggiore di indagati spicca la Procura di Salerno. I dati riportati dalla relazione sono raccolti, elaborati e diffusi dalla Direzione Nazionale Antimafia. Si tratta pero’ di dati – precisa – che ”esprimono solo una piccola parte dei valori che effettivamente interessano il fenomeno della tratta di persone. E’ impossibile ad oggi – continua – produrre statistiche attendibili, o quantomeno accettabili, che aiutano a censire un fenomeno cosi’ articolato e complesso”. La relazione afferma, fra l’altro, che ”il valore aggiunto della legge 228 risiede sostanzialmente nell’aver attuato un bilanciamento fra aspetto repressivo e quello sociale degli interventi in materia di tratta”. Vengono, inoltre, sottolineate le ‘buone pratiche’ dell’attivita’ giudiziaria; fra queste, la collaborazione fra procure e, spesso, la polizia di frontiera; la collaborazione con le ong; il coordinamento fra procure e tra queste e la Dna. Tuttavia, nell’ambito della cooperazione internazionale, ci sono paesi chiusi (tra i primi Nigeria, Cina, Gambia e Senegal), paesi che si avviano alla collaborazione (paesi dell’Est Europa, Slovenia), paesi con esperienze alternative positive e negative (Albania e Turchia). Importante anche il contributo di Interpol ed Europol.

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